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Forme flessibili, eleganza understatement
Sabrina Arianna Dotti
Nel 1959 i fratelli Galimberti aprono un laboratorio artigianale nella Brianza e decidono di battezzarlo Flexform. Un riferimento trasparente a “forme flessibili”. Individuare l'obiettivo dell'azienda rinunciando al nome di famiglia ne mostra l'originalità e la lungimiranza che si esprime anche nel logo, studiato da Pino Tovaglia, e nelle cospicue risorse dedicate ogni anno alle campagne di comunicazione. Ricordiamo, ad esempio, negli anni '80, gli eleganti scatti in bianco e nero di Aldo Ballo, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Giovanni Gastel, Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Mario Ciampi, Fabrizio Ferri, guidati dalla sensibilità artistica di Natalia Corbetta. Oggi è la terza generazione a portare avanti questa “storia”. Un racconto del Made in Italy - anzi del Made in Meda - dove, tra l'altro, risiede l'unica sede produttiva. Il legame con il territorio garantisce la qualità delle materie prime e delle maestranze e al savoir-faire locale si aggiunge l'alto livello della progettazione, di designer italiani e non solo. Ricordiamo tra gli altri: Asnago-Vender, Sergio Asti, Cini Boeri, Joe Colombo, Paolo Nava, Rodolfo Bonetto, William Lansing Plumb, Gigi Radice, Guido Rosati, Carlo Colombo, Giulio Manzoni. Un'enciclopedia del design cui si aggiunge Antonio Citterio, da 40 anni coordinatore di tutte le collezioni dell'azienda. “Il nostro cliente è esigente - ci spiega - e sente la necessità di distinguersi e, come Flexform, avverte che l’unico modo per distinguersi è di dimostrare di essere così innatamente elegante da avere bisogno di pochi pezzi, ma molto curati, di cui circondarsi”. Una sobria eleganza, trasversale alle mode, è dunque lo stile secondo Flexform. E se il core business dell'azienda sono gli imbottiti il best seller indiscusso è Groundpiece, disegnato da Citterio nel 2001. Divano componibile che ha sdoganato l'informalità con una seduta bassa, profonda ed estremamente accogliente. L'inserimento di elementi contenitori e di appoggio, in metallo rivestito di cuoio, al posto di braccioli e schienali ne aumenta il carattere e la comodità. Perché il divano è il centro del living, un luogo accogliente dove guardare la tv, leggere, chiacchierare, lavorare, gustarsi un aperitivo… e inspirare profondamente pensando: finalmente a casa! “Home at last”. Tra le produzioni più recenti vogliamo segnalare il bellissimo Adagio di Daniel Libeskind, architetto americano abilissimo nel destrutturare e reinventare il divano senza perdere un centimetro di eleganza, e la deliziosa poltroncina rivestita in cuoio Isabel di Carlo Colombo. Interessante anche la collezione MOOD, il cui claim recita An intimate look. Le sedute della linea sembrano voler incarnare questo messaggio giocando a declinare gli schienali in una varietà di forme, tutte accoglienti e avvolgenti. Vedi per esempio Altea, Ermione e Alfred tra i divani e Frida e Dragonfly tra le poltrone. www.flexform.it | @flexformspa | #flexform