L’esposizione sviluppa attraverso 29 opere tra dipinti, incisioni, libri e disegni i contenuti della lettera concepita e stesa insieme a Baldassarre Castiglione da Raffaello Sanzio (Urbino 1483-1520 Roma) per papa Leone X nel 1519.
La mostra, curata da Ilaria Sgarbozza, è promossa dal Parco Archeologico dell’Appia Antica con l’organizzazione di Electa e il sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello.
A partire dal celebre scritto – riprodotto su uno schermo che ne consente lo sfoglio e l’ascolto – le opere esposte raccontano la consacrazione internazionale di Raffaello come padre della moderna cultura della tutela del patrimonio monumentale, archeologico e artistico. Sono infatti gli allievi diretti e indiretti – tra essi l’antiquario e architetto napoletano attivo a Roma alla metà del Cinquecento Pirro Ligorio, ma in mostra anche l’esempio di Ingres – che portano a compimento i progetti ‘antiquari’ del grande artista prematuramente scomparso.
I saggi pubblicati nel catalogo, edito da Electa, supportano e approfondiscono il racconto della mostra.
Orari mostra: dal giovedì alla domenica dalle 9.00 alle 18.30 (ora legale) | dalle 9.00 alle 17.00 (ora solare) Ingresso: libero Informazioni: www.parcoarcheologicoappiaantica.it