Il programma. Il cammino comincia con l'omaggio e un saluto alle vittime della pandemia al campo 87. Una processione laica, una liturgia per tutti e tutte coloro che non vogliono dimenticare. Al campo 87 sono sepolte circa 130 salme di persone decedute nella completa solitudine, senza nessun familiare che ne abbia reclamato le spoglie: giovani, anziani e anche stranieri.
Dal Cimitero Maggiore ci si incamminerà per il Giardino del Giusti, a Montestella, per prendersi dalle ore 11.00 alle ore 13.00 circa un tempo per riposare e dove ci sarà la possibilità di ricamare e di contribuire alla composizione di un arazzo comune fatto delle tante parole che avremo con noi. Un luogo simbolico dedicato a uomini e donne di tutto il mondo, figure esemplari, per coerenza e etica. Un’oasi di pace dove sosteremo, omaggiando chi ha lottato per un mondo migliore anche a scapito della propria vita.
Alla ripresa del cammino, ci si dirigerà quindi verso il cuore della città, per approdare nel primo pomeriggio al Castello Sforzesco, dove l'opera collettiva sarà posata e simbolicamente affidata alla città.
Fuori dalla retorica della resilienza e di una ripartenza non si sa bene per dove e in che modo, si tenta una sorta di meditazione passo dopo passo, nella condivisione di un omaggio alle persone fragili e alle molte persone morte perlopiù sole, e una riflessione sul futuro, sulla possibilità di trasformazione delle relazioni e del nostro stare su questo pianeta.
L’iniziativa è il punto di approdo del progetto "(Non) è la fine del mondo", vincitore del bando “Ambito 3 - Obiettivo FOCUS Fondo per la cultura sostenibile” del Comune di Milano, di cui il Teatro delle Moire si è fatto ente proponente.
Promossa dal gruppo Nel Cuore Della Notte con il contributo del Comune di Milano e con il patrocinio di Fondazione Cariplo