Strategie fatali

strategie fatali recensione elfo puccini 2018

STRATEGIE FATALI
Scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli
Con Marco Foschi, Annibale Pavone, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Laura Graziosi, Astrid Casali e Giulia Salvarani

Dal 3 al 13 Maggio 2018 al Teatro Elfo Puccini

 

Ispirato all’omonimo testo di Jean Baudrillard, “Strategie fatali” della Compagnia Musella Mazzarelli, di passaggio all’Elfo fino al 13 maggio, è un testo complesso, tra il comico e il tragico, che appassiona più per la molteplicità dei personaggi abilmente interpretati che per l’intreccio narrativo, pretesto ed escamotage per affrontare temi antichi e moderni in una riflessione che coinvolge la natura stessa del Teatro.

La scena si apre e si chiude nella cornice di un vecchio teatro abbandonato, dove due improbabili investigatori sono alle prese col misterioso caso di un ragazzino scomparso. Nel mezzo, altre due storie: la vicenda di una compagnia teatrale impegnata nella messa in scena dell’Otello, fra vecchi e nuovi rancori e scomodi segreti, e quella di un non meglio identificabile trio partorito dalle elucubrazioni immaginifiche e grottesche del regista, durante le prime letture a tavolino.

Realtà virtuale e paura di vivere, bene e male, purezza e deviazioni sessuali ma anche attori che recitano personaggi che sono attori a loro volta impegnati nella recita di personaggi: sono molti gli input e i livelli di lettura di questo spettacolo che è anche un’attenta riflessione sul teatro, dove Paolo Mazzarelli – Otello – incarna l’archetipo dell’attore belloccio, il fenomeno commerciale capace di trascinare il pubblico a teatro, uno dei mezzi usati dal consumismo per tentare di fare del teatro una macchina da soldi e Marco Foschi – Iago – rappresenta la vocazione, la ricerca artistica che rispetto alle attuali logiche di mercato, non ha alcuna chance di sopravvivenza: «Finisce che, come lui, ti chiudi in teatro, ti ammattisci... e paradossalmente, in teatro, non ci lavori più.»

A fronte della definitiva vittoria della “società dello spettacolo”, ancora il vecchio teatro resta l’unico spazio dove l’umano con tutte le sue fragilità può trovare rifugio e una forma di riscatto. «Sei bella Sara (Desdemona), sei libera come un falco selvaggio, è per questo che ti si ama. Diglielo, diglielo a tutti. Andate a fare in culo, ok? Vai a fare in culo, Otello. Ogni essere umano è un puzzle del quale non sono visibili che pochi tasselli.»



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Babi Campi Falcone

Babi Campi Falcone

Mi occupo di teatro da una decina di anni e lavoro nell'ambito della comunicazione da qualche anno in più. Mi piace fotografare volti per strada. Mi piace costruire mobili. E mi piace leggere. Da Ariosto a Philip K. Dick, da Pinter a John Patrick Shanley. Ultimamente e inspiegabilmente - anche qualche libro sulla fisica quantistica e la teoria dell'universo olografico. Tra i viaggi più belli, 10 anni di psicoanalisi junghiana...

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