Euroluce 2019. Quattordicimila passi e 23 scatti d’autore

Artemide. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Artemide. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Artemide. “O”, presentata nel 2018 nelle versioni outdoor, da terra e sospensione, diventa oggi uno strumento di luce perfetto - che può essere gestito con sensori e con Artemide App - anche per gli interni grazie ad una soluzione con cavo che ne consente un semplice riposizionamento. Nella versione originale con diametro 90 cm o più piccola da 45 cm. Design, Elemental.
Artemide. “O”, presentata nel 2018 nelle versioni outdoor, da terra e sospensione, diventa oggi uno strumento di luce perfetto - che può essere gestito con sensori e con Artemide App - anche per gli interni grazie ad una soluzione con cavo che ne consente un semplice riposizionamento. Nella versione originale con diametro 90 cm o più piccola da 45 cm. Design, Elemental.
Artemide. “Walking” è una famiglia di apparecchi outdoor che può creare diversi scenari luminosi a partire da tre performance di luce bianca o colorata, singole o combinate all’interno dello stesso elemento secondo un gradiente spaziale di strutture di diverse altezze. Può interagire con sensori, Artemide App ed intelligenze evolute. Design, Carlotta de Bevilacqua.
Artemide. “Walking” è una famiglia di apparecchi outdoor che può creare diversi scenari luminosi a partire da tre performance di luce bianca o colorata, singole o combinate all’interno dello stesso elemento secondo un gradiente spaziale di strutture di diverse altezze. Può interagire con sensori, Artemide App ed intelligenze evolute. Design, Carlotta de Bevilacqua.
Barovier&Toso. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Barovier&Toso. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Barovier&Toso.“Venezia 1295” rappresenta il compendio di settecento anni di expertise e manualità tramandate di padre in figlio. È una collezione composta da quattro lampadari e una lampada da parete, tutti caratterizzati da un elemento ricorrente: il rostrato, un’invenzione del secolo scorso di Ercole Barovier che prende spunto dalle tecniche di lavorazione artigianali dei suoi avi. È disponibile in quattro colori tenui oltre al cristallo, con finiture in cromo lucido.
Barovier&Toso.“Venezia 1295” rappresenta il compendio di settecento anni di expertise e manualità tramandate di padre in figlio. È una collezione composta da quattro lampadari e una lampada da parete, tutti caratterizzati da un elemento ricorrente: il rostrato, un’invenzione del secolo scorso di Ercole Barovier che prende spunto dalle tecniche di lavorazione artigianali dei suoi avi. È disponibile in quattro colori tenui oltre al cristallo, con finiture in cromo lucido.
Barovier&Toso. La collezione “Président” si caratterizza per le diverse lavorazioni del vetro e dei pendagli di fattura originale. I sei lampadari della collezione sono disponibili con dodici, quattordici, diciotto, ventiquattro e trentasei luci: la versione a diciotto luci è declinata in due altezze diverse, mentre la versione a trentasei luci è ideale per le grandi scale. Sono due le lampade da parete, con una o due luci. Le finiture sono in cromo lucido.
Barovier&Toso. La collezione “Président” si caratterizza per le diverse lavorazioni del vetro e dei pendagli di fattura originale. I sei lampadari della collezione sono disponibili con dodici, quattordici, diciotto, ventiquattro e trentasei luci: la versione a diciotto luci è declinata in due altezze diverse, mentre la versione a trentasei luci è ideale per le grandi scale. Sono due le lampade da parete, con una o due luci. Le finiture sono in cromo lucido.
Catellani&Smith. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Catellani&Smith. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Catellani&Smith. “Petits Bijoux”, come un sasso gettato in uno specchio d’acqua, forma onde concentriche che si propagano nello spazio. La sfera e il cerchio, come metafora di infinito e perfezione, sono temi ricorrenti nella produzione trentennale di Catellani&Smith. Qui ritornano in una nuova collezione di lampade a 
sospensione semplici nella forma e straordinarie nell’esecuzione.
Catellani&Smith. “Petits Bijoux”, come un sasso gettato in uno specchio d’acqua, forma onde concentriche che si propagano nello spazio. La sfera e il cerchio, come metafora di infinito e perfezione, sono temi ricorrenti nella produzione trentennale di Catellani&Smith. Qui ritornano in una nuova collezione di lampade a sospensione semplici nella forma e straordinarie nell’esecuzione.
Catellani&Smith. “Lederam Manta S2” rappresenta il rigore del gesto mentre traccia una linea: i piccoli dischi dal colore caldo e morbido racchiudono un modulo LED dalla forma piattissima che permette di creare lampade sottili, dalle forme sospese, con linee curve e sinuose.
Catellani&Smith. “Lederam Manta S2” rappresenta il rigore del gesto mentre traccia una linea: i piccoli dischi dal colore caldo e morbido racchiudono un modulo LED dalla forma piattissima che permette di creare lampade sottili, dalle forme sospese, con linee curve e sinuose.
Davide Groppi. “Sol 1” e “Sol 2” progettate da Omar Carraglia e Davide Groppi sono lampade da parete realizzate in metallo. Disponibili in bianco o nero, alogene o nella versione LED.
Davide Groppi. “Sol 1” e “Sol 2” progettate da Omar Carraglia e Davide Groppi sono lampade da parete realizzate in metallo. Disponibili in bianco o nero, alogene o nella versione LED.
Luceplan. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Luceplan. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Davide Groppi. A sinistra, la lampada “Meridiana”, può essere installata dove si desidera sfruttando il brevetto Endless, quindi senza il vincolo della posizione dei cavi di alimentazione a parete. L’ombra della meridiana è anche il sistema di alimentazione dei LED. La luce diventa ombra che ritorna ad essere luce.  A destra, “Cartesio” in metacrilato e metallo è uno specchio circolare sospeso e sottile, per illuminare in modo evanescente e leggero, coniugando la luce diretta e quella indiretta. Il sofisticato sistema di fissaggio permette di posizionare il disco dove si desidera, senza il vincolo della posizione dei cavi di alimentazione, a soffitto o a parete.
Davide Groppi. A sinistra, la lampada “Meridiana”, può essere installata dove si desidera sfruttando il brevetto Endless, quindi senza il vincolo della posizione dei cavi di alimentazione a parete. L’ombra della meridiana è anche il sistema di alimentazione dei LED. La luce diventa ombra che ritorna ad essere luce. A destra, “Cartesio” in metacrilato e metallo è uno specchio circolare sospeso e sottile, per illuminare in modo evanescente e leggero, coniugando la luce diretta e quella indiretta. Il sofisticato sistema di fissaggio permette di posizionare il disco dove si desidera, senza il vincolo della posizione dei cavi di alimentazione, a soffitto o a parete.
Luceplan. La lampada a sospensione “Illan” è una creazione della giovane designer ungherese Zsuzsanna Horvath. La leggerissima cornucopia è realizzata in multistrato di legno tagliato a laser secondo linee equidistanti e, una volta appesa, grazie alla gravità, genera una fluttuante forma organica. Al suo interno è collocata una sorgente LED per un'illuminazione diffusa e rilassante.
Luceplan. La lampada a sospensione “Illan” è una creazione della giovane designer ungherese Zsuzsanna Horvath. La leggerissima cornucopia è realizzata in multistrato di legno tagliato a laser secondo linee equidistanti e, una volta appesa, grazie alla gravità, genera una fluttuante forma organica. Al suo interno è collocata una sorgente LED per un'illuminazione diffusa e rilassante.
Luceplan. A sinistra, la lampada da parete “Bulbullia”, ideata da Francisco Gomez Paz, rievoca la delicata bellezza delle bolle di sapone. Di Daniel Rybakken il leggerissimo disco orientabile “Amisol” e le lampade della famiglia “Compendium”: “Compendium Plate” e “Compendium, Circle”. Per quest’ultima sono disponibili fino a tre anelli di diametri differenti per dar vita a diverse configurazioni e innumerevoli scenari luminosi di grandissimo impatto visivo.
Luceplan. A sinistra, la lampada da parete “Bulbullia”, ideata da Francisco Gomez Paz, rievoca la delicata bellezza delle bolle di sapone. Di Daniel Rybakken il leggerissimo disco orientabile “Amisol” e le lampade della famiglia “Compendium”: “Compendium Plate” e “Compendium, Circle”. Per quest’ultima sono disponibili fino a tre anelli di diametri differenti per dar vita a diverse configurazioni e innumerevoli scenari luminosi di grandissimo impatto visivo.
Oluce. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Oluce. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Oluce. Ideata nel 1977 da Vico Magistretti, “Atollo” è diventata negli anni l’archetipo della lampada da tavolo, vincendo il Compasso d’Oro nel 1979 e rivoluzionando il modo di immaginare l’abat-jour. Le forme geometriche che la compongono - il cilindro, il cono e la semisfera - hanno dato vita ad un prodotto decorativo ed essenziale al tempo stesso, un “long seller”, ancora oggi molto apprezzato. In tre dimensioni e nelle finiture: oro, metallo bianco o nero e vetro opale.
Oluce. Ideata nel 1977 da Vico Magistretti, “Atollo” è diventata negli anni l’archetipo della lampada da tavolo, vincendo il Compasso d’Oro nel 1979 e rivoluzionando il modo di immaginare l’abat-jour. Le forme geometriche che la compongono - il cilindro, il cono e la semisfera - hanno dato vita ad un prodotto decorativo ed essenziale al tempo stesso, un “long seller”, ancora oggi molto apprezzato. In tre dimensioni e nelle finiture: oro, metallo bianco o nero e vetro opale.
Oluce. La lampada da tavolo “Siro”, progettata da Marta Perla è composta da una lente e da un disco frontale che libera - grazie ad una sottilissima fonte LED - una luce radente al suo interno. Se vista frontalmente, “Siro” è costituita soltanto da due elementi bidimensionali, suscitando l'illusione di essere in perfetto equilibrio sul piano. In due dimensioni e due finiture: bronzo satinato oppure oro satinato, con curva interna della calotta in bianco.
Oluce. La lampada da tavolo “Siro”, progettata da Marta Perla è composta da una lente e da un disco frontale che libera - grazie ad una sottilissima fonte LED - una luce radente al suo interno. Se vista frontalmente, “Siro” è costituita soltanto da due elementi bidimensionali, suscitando l'illusione di essere in perfetto equilibrio sul piano. In due dimensioni e due finiture: bronzo satinato oppure oro satinato, con curva interna della calotta in bianco.
Terzani. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Terzani. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Venini. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Venini. Stand-Salone del Mobile.Milano-Euroluce 2019.
Venini. Si ispirano all’universo acquatico le nuove lampade da tavolo disegnate dallo studio newyorkese Asymptote Architecture. E i nomi delle lampade da tavolo, con base in nichel spazzolato e una lente al LED a dare luce, sono infatti: “Ice Blink”, “Belt of Venus”, “Mirage” e “Water Sky”. Quattro composizioni di vetro, in quattro colori, per originalissime sculture.
Venini. Si ispirano all’universo acquatico le nuove lampade da tavolo disegnate dallo studio newyorkese Asymptote Architecture. E i nomi delle lampade da tavolo, con base in nichel spazzolato e una lente al LED a dare luce, sono infatti: “Ice Blink”, “Belt of Venus”, “Mirage” e “Water Sky”. Quattro composizioni di vetro, in quattro colori, per originalissime sculture.
Terzani. “Atlantis”, come un’onda, non è mai uguale a se stessa. Un’idea di flusso vitale da cui è nata una sorgente luminosa elegante, sinuosa, eclettica. Il “tessuto” che la compone è realizzato a mano, da maestri artigiani italiani, con oltre 4.000 metri di catena nichel. “Atlantis” può essere realizzato su richiesta con dimensioni e caratteristiche diverse, per questo ogni pezzo è un'opera unica, numerata e non riproducibile. Disponibile in finitura nichel, nichel nero, oro e bronzo.
Terzani. “Atlantis”, come un’onda, non è mai uguale a se stessa. Un’idea di flusso vitale da cui è nata una sorgente luminosa elegante, sinuosa, eclettica. Il “tessuto” che la compone è realizzato a mano, da maestri artigiani italiani, con oltre 4.000 metri di catena nichel. “Atlantis” può essere realizzato su richiesta con dimensioni e caratteristiche diverse, per questo ogni pezzo è un'opera unica, numerata e non riproducibile. Disponibile in finitura nichel, nichel nero, oro e bronzo.
Terzani. “Abacus” è una collezione di lampade a sospensione composta da elementi sferici che possono essere assemblati tra di loro dando luogo ad un’infinità di composizioni. Dal centro di ogni sfera la luce si diffonde attraverso le forme curve del vetro opalino. “Abacus” è in vetro soffiato, tutti i dettagli sono torniti in ottone, mentre un sistema Led è sviluppato per creare una luce omogenea e calibrata. Ideale per illuminare ambienti domestici o spazi contract. Design, Draw.
Terzani. “Abacus” è una collezione di lampade a sospensione composta da elementi sferici che possono essere assemblati tra di loro dando luogo ad un’infinità di composizioni. Dal centro di ogni sfera la luce si diffonde attraverso le forme curve del vetro opalino. “Abacus” è in vetro soffiato, tutti i dettagli sono torniti in ottone, mentre un sistema Led è sviluppato per creare una luce omogenea e calibrata. Ideale per illuminare ambienti domestici o spazi contract. Design, Draw.
Venini. Il vetro soffiato all’interno degli occhiali dà forma alla collezione di tre vasi “Where are my glasses?” firmata dall’estro geniale di Ron Arad. “Under”, “Single Lens” e “Double Lens”, combinano vetro e metallo, colore e trasparenza, in un processo produttivo di grande armonia. Sullo sfondo Fabio Novembre ha firmato “Muse” un omaggio alla Metafisica, avanguardia artistica del novecento che vide protagonisti Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Alberto Savinio e Filippo De Pisis. Presentata in tre varianti di colore: erba, lattimo e rosso, in onore dell’eccellenza made in Italy, la collezione Muse è proposta in edizione limitata di solo nove pezzi per colore. La base della testa è in marmo di Carrara bianco, per offrire un altro richiamo all’esperienza artistica classica, da cui gli artisti metafisici attingevano con generosità.
Venini. Il vetro soffiato all’interno degli occhiali dà forma alla collezione di tre vasi “Where are my glasses?” firmata dall’estro geniale di Ron Arad. “Under”, “Single Lens” e “Double Lens”, combinano vetro e metallo, colore e trasparenza, in un processo produttivo di grande armonia. Sullo sfondo Fabio Novembre ha firmato “Muse” un omaggio alla Metafisica, avanguardia artistica del novecento che vide protagonisti Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Alberto Savinio e Filippo De Pisis. Presentata in tre varianti di colore: erba, lattimo e rosso, in onore dell’eccellenza made in Italy, la collezione Muse è proposta in edizione limitata di solo nove pezzi per colore. La base della testa è in marmo di Carrara bianco, per offrire un altro richiamo all’esperienza artistica classica, da cui gli artisti metafisici attingevano con generosità.
Previous Next Play Pause

A due anni dalla precedente edizione, è tornata, connessa al Salone del Mobile.Milano la manifestazione dedicata al mondo dell’illuminazione. Parliamo di Euroluce, l’evento che raccoglie i più importanti brand del settore lighting italiani e stranieri. Marco Scarpa, autorevole fotografo internazionale, reporter e Image consultant ce ne ha fornito - attraverso il suo obiettivo - una personalissima interpretazione. Un album di “ritratti” di luci (e ombre), tutto da guardare.

A Milano, durante il Salone del mobile, il “popolo del design” segue sentieri invisibili. Itinerari che conducono nei punti più caldi della fiera durante il giorno, e nel cuore della città la sera, verso i Fuorisalone che animano ogni quartiere, dal centro alla periferia. Una geografia di luoghi, persone e storie che rappresentano il "saper fare italiano", sintesi alchemica di creatività, industria, artigianato, arte. Un "grande evento" dunque, cui si è aggiunta quest’anno - in Triennale - l’inaugurazione, lungamente attesa, del Museo del Design Italiano diretto da Joseph Grima. Il Salone, per gli addetti ai lavori, resta comunque l’evento “clou” dell’anno. Qui si concretizzano i progetti di architetti e designer e si documenta il lavoro delle imprese che va ad alimentare, di anno in anno, la grande enciclopedia dell’arredamento made in Italy.

E ad anni alterni, una voce, complessa e importante, è dedicata alle luci. Sempre attesissimo, Euroluce 2019 ha mantenuto le promesse, con prodotti interessanti - per estetica e tecnologia - e allestimenti coinvolgenti. A “cogliere al volo” oggetti e atmosfere per FourExcellences, Marco Scarpa. Autorevole fotografo internazionale, reporter e Image consultant, ci ha offerto il suo punto di vista sull’evento.

Nella gallery troverete la sintesi (parziale, pubblicheremo un secondo post sull’arredamento) di oltre dieci, frenetiche, ore di lavoro… quattordicimila passi e qualche centinaio di scatti. Poi la selezione. Non poteva essere altrimenti… Ma la scelta, siamo certi, vi restituirà l’effervescenza del momento, la bellezza dei giochi di luci e ombre, le trasparenze, il “movimento” in cui eravamo immersi.

E dunque troverete, rigorosamente in ordine alfabetico: di Artemide il cerchio perfetto di O, sottile cornice al paesaggio e l’essenziale Walking a segnare i camminamenti; Venezia 1295 e Président, straordinari lampadari della tradizione muranese firmati Barovier&Toso; la sfera filiforme Petits Bijoux e l’oro di Lederam Manta S2 realizzati da Catellani&Smith. A seguire, le luci evanescenti e leggere di Davide Groppi: Meridiana, Cartesio, Sol 1 e 2; l’originale cornucopia in multistrato di legno tagliato a laser Illan, creazione della giovane designer ungherese Zsuzsanna Horvath per Luceplan e ancora, della medesima azienda, Bulbullia, simile a bolle di sapone, il leggerissimo disco orientabile Amisol e le lampade della famiglia Compendium. E non poteva mancare un omaggio alla storia del design con “Atollo” di Vico Magistretti, Compasso d’Oro nel 1979 e ancora nel catalogo Oluce, insieme alla lampada da tavolo Siro, progettata quest’anno da Marta Perla e ispirata appunto a Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Concludono la nostra gallery le luci di Terzani - con gli stupefacenti drappeggi di Atlantis costruiti con oltre 4.000 metri di catena nichel e le piccole sfere in vetro opalino che vanno a comporre le geometrie di Abacus - e Venini, con le nuove lampade da tavolo Ice Blink, Belt of Venus, Mirage e Water Sky disegnate dallo studio newyorkese Asymptote Architecture, la collezione di tre vasi Where are my glasses? firmata dall’estro geniale di Ron Arad e le Muse create da Fabio Novembre in omaggio ad una delle più significative avanguardie artistiche del novecento: la Metafisica.

Laura Perna

Laura Perna

Dopo la laurea in filosofia conseguita presso l'Università Cattolica di Milano inizia il suo percorso professionale nell'area della comunicazione: uffici- stampa, relazioni pubbliche, editoria. Il suo rapporto con la scrittura è intenso e quotidiano. FourExcellences rappresenta un "punto e a capo", una svolta. È un'idea, poi un progetto che si trasforma in realtà day by day. È una dichiarazione d'indipendenza che condivide con le sue compagne di viaggio. È lo specchio di un mondo effervescente e creativo, la voce di infinite storie.
Image
SEGUICI