A due anni dalla precedente edizione, è tornata, connessa al Salone del Mobile.Milano la manifestazione dedicata al mondo dell’illuminazione. Parliamo di Euroluce, l’evento che raccoglie i più importanti brand del settore lighting italiani e stranieri. Marco Scarpa, autorevole fotografo internazionale, reporter e Image consultant ce ne ha fornito - attraverso il suo obiettivo - una personalissima interpretazione. Un album di “ritratti” di luci (e ombre), tutto da guardare.
A Milano, durante il Salone del mobile, il “popolo del design” segue sentieri invisibili. Itinerari che conducono nei punti più caldi della fiera durante il giorno, e nel cuore della città la sera, verso i Fuorisalone che animano ogni quartiere, dal centro alla periferia. Una geografia di luoghi, persone e storie che rappresentano il "saper fare italiano", sintesi alchemica di creatività, industria, artigianato, arte. Un "grande evento" dunque, cui si è aggiunta quest’anno - in Triennale - l’inaugurazione, lungamente attesa, del Museo del Design Italiano diretto da Joseph Grima. Il Salone, per gli addetti ai lavori, resta comunque l’evento “clou” dell’anno. Qui si concretizzano i progetti di architetti e designer e si documenta il lavoro delle imprese che va ad alimentare, di anno in anno, la grande enciclopedia dell’arredamento made in Italy.
E ad anni alterni, una voce, complessa e importante, è dedicata alle luci. Sempre attesissimo, Euroluce 2019 ha mantenuto le promesse, con prodotti interessanti - per estetica e tecnologia - e allestimenti coinvolgenti. A “cogliere al volo” oggetti e atmosfere per FourExcellences, Marco Scarpa. Autorevole fotografo internazionale, reporter e Image consultant, ci ha offerto il suo punto di vista sull’evento.
Nella gallery troverete la sintesi (parziale, pubblicheremo un secondo post sull’arredamento) di oltre dieci, frenetiche, ore di lavoro… quattordicimila passi e qualche centinaio di scatti. Poi la selezione. Non poteva essere altrimenti… Ma la scelta, siamo certi, vi restituirà l’effervescenza del momento, la bellezza dei giochi di luci e ombre, le trasparenze, il “movimento” in cui eravamo immersi.
E dunque troverete, rigorosamente in ordine alfabetico: di Artemide il cerchio perfetto di O, sottile cornice al paesaggio e l’essenziale Walking a segnare i camminamenti; Venezia 1295 e Président, straordinari lampadari della tradizione muranese firmati Barovier&Toso; la sfera filiforme Petits Bijoux e l’oro di Lederam Manta S2 realizzati da Catellani&Smith. A seguire, le luci evanescenti e leggere di Davide Groppi: Meridiana, Cartesio, Sol 1 e 2; l’originale cornucopia in multistrato di legno tagliato a laser Illan, creazione della giovane designer ungherese Zsuzsanna Horvath per Luceplan e ancora, della medesima azienda, Bulbullia, simile a bolle di sapone, il leggerissimo disco orientabile Amisol e le lampade della famiglia Compendium. E non poteva mancare un omaggio alla storia del design con “Atollo” di Vico Magistretti, Compasso d’Oro nel 1979 e ancora nel catalogo Oluce, insieme alla lampada da tavolo Siro, progettata quest’anno da Marta Perla e ispirata appunto a Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Concludono la nostra gallery le luci di Terzani - con gli stupefacenti drappeggi di Atlantis costruiti con oltre 4.000 metri di catena nichel e le piccole sfere in vetro opalino che vanno a comporre le geometrie di Abacus - e Venini, con le nuove lampade da tavolo Ice Blink, Belt of Venus, Mirage e Water Sky disegnate dallo studio newyorkese Asymptote Architecture, la collezione di tre vasi Where are my glasses? firmata dall’estro geniale di Ron Arad e le Muse create da Fabio Novembre in omaggio ad una delle più significative avanguardie artistiche del novecento: la Metafisica.