Il Salone del Mobile.Milano, con la sua cadenza annuale, fa il punto sulle tendenze in atto nel mondo del design e dell’architettura d’interni. Modi di vivere e abitare, di intendere la “casa” si confrontano sotto la vela di Fuksas e nei Fuorisalone disseminati un po’ ovunque in città.
Nei cambi di scena tra uno stand e l’altro, tra uno show room e uno spazio espositivo tutto, alla fine, sembra sovrapporsi e confondersi. Ma al termine di questi sette giorni, vissuti come un presente continuo, è più facile avere una visione d’insieme e individuare i fils rouge che hanno caratterizzato la manifestazione.
Tra i tanti, la leggerezza è sicuramente uno dei temi forti. Non una novità, ma un ulteriore sviluppo del minimalismo - che da anni caratterizza il settore - in risposta al nomadismo della nostra società. In un’epoca storica di grande fluidità e dinamismo, in cui le persone cambiano spesso città o appartamento, arredi e complementi “semplici”, spesso modulari sono pensati e progettati per adattarsi a molteplici situazioni architettoniche. Dei passe partout che, pur nella loro sobrietà, colpiscono per l’originalità, i rimandi poetici, la narrazione, rilettura attenta della tradizione italiana del mobile.
Eccone una selezione. Di Zanotta, la sedia Noli, progettata da Ludovica + Roberto Palomba indaga graficamente le linee tradizionali della sedia italiana mentre il divano Hiro designato da Damian Williamson «pare librarsi disinvoltamente sopra il pavimento». Quark di MDF Italia, progettato da Luca Nichetto, è un sistema modulare che riunisce una serie di elementi diversi - elementi funzionali e decorativi, superfici e lampade - tutti combinabili tra loro per creare composizioni da parete e da appoggio. Le lampade Xi, di Neri & Hu in vetro soffiato e cuoio, si lasciano cullare dall’aria come lanterne.
Un light design contemporaneo e essenziale, che mescola tradizioni di sapore orientale alla cultura della pelle di Poltrona Frau e all'arte del vetro soffiato di abili maestri veneziani. Caratterizzato da uno sviluppo organico che si ispira alla forma del fagiolo di soia tipico della cucina orientale, Eda-Mame, disegnato da Piero Lissoni per B&B Italia, è un divano-scultura. Una proposta che fonde in un solo oggetto tre tipologie di seduta: con schienale alto, relax e pouf.
Giochi di composizioni anche per gli specchi Quartz mirror, progettati da Arik Levy per Desalto e per le madie Logos disegnate dallo Studio Calvi Brambilla per Pianca. La parte frontale dei moduli è data da una composizione di elementi sfalsati e sovrapposti che dialogano tra loro, omaggio a Bruno Munari, artista e designer che ha lungamente studiato gli effetti spaziali derivanti dall’accostamento di piani colorati. La particolare geometria delle superfici permette inoltre di afferrare con le mani il quadro per entrare al suo interno, in un gioco di rimandi continui tra spazio bidimensionale e spazio tridimensionale.
Asciutte e leggere anche le proposte di De Padova: il divano Blendy di Omi Tahara, il disco luminoso Poet di Keiji Takeuchi, i tavolini Sen di Kensaku Oshiro. Omaggio al grande design del passato ed allo stesso tempo indiscutibilmente contemporanea, si amplia la famiglia Era di Living Divani progettata del designer spagnolo David Lopez Quincoces. Alla poltrona imbottita, sedia e tavolini si aggiungono la nuova easy chair e il settee, divanetto a 2 posti compatto. Sempre Lopez Quincoces firma per Lema l’avvolgente poltrona Alton caratterizzata dalla particolare lavorazione sartoriale dello schienale in corda di cuoio riavvolta a mano. Kiik, designata da Ichiro Iwasaki per Arper è una collezione modulare di sedute, tavolini, pouf e consolle ideali per il lavoro, la condivisione o il riposo grazie alle sue forme grafiche, articolate in una miriade di configurazioni.
Il sistema modulare R.I.G., proposto da MA/U Studio e firmato da Mikal Harrsen è estremamente versatile. Qui, nell’area living, si presta a comporre librerie, piani d’appoggio, mobili bassi per gli impianti audio e video. Trasforma le pareti o vive libero nello spazio. Fedele alla propria filosofia, Alias, portabandiera della leggerezza, propone Vina, un sistema di imbottiti firmato da Patrick Norguet. Nessuno scheletro schiumato ma una struttura agile nella quale inserire morbidi cuscini. Con il suo inedito sguardo sugli oggetti quotidiani, Carlo Tamborini avvia la collaborazione con Porro con la libreria pensile Gap. Oggetto dalla vocazione scultorea, si compone di fondale, mensole e una cornice esterna in metallo: un segno estetico forte che funge contemporaneamente da fermalibro e da sorgente luminosa, grazie alla striscia di LED che percorre il suo perimetro.