Richard Ginori. Visti al Salone del Mobile 2017

richard ginori salone del mobile 2017
La Richard Ginori è il simbolo di un saper fare unico al mondo e di uno stile inossidabile al tempo e alle mode. È il caso di alcune riedizioni di pezzi storici della manifattura presentate quest'anno al Salone. Tra le altre, la collezione Aurea rilegge uno tra i più emblematici decori ideati dal genio creativo di Gio Ponti, direttore artistico della Manifattura dal 1923 al 1930. Una collezione che, a tratti futurista, si distingue per il colore indaco interrotto da accenti di arancio e tratti bianco e neri. Con lo stesso essenziale decoro geometrico troviamo vassoi, vasi, uova, svuotatasche. Sempre di Gio Ponti, prodotte in edizione limitata, Le Mani, realizzate in porcellana su stampi industriali per guanti in gomma. La riedizione prevede La Mano, bianca e senza decori; La Mano Fiorata nella versione con fiori e tocchi d'oro e in quella interamente dipinta in oro zecchino e impreziosita da fiori in porcellana bianca. La Mano Trionfo Italiano che rievoca la Mano della Fattucchiera di Ponti decorata in oro zecchino con soggetti che rievocano il mondo della magia e della cartomanzia. Gio Ponti non è l'unico nome noto che ha contribuito al continuo rinnovamento della Richard Ginori. Con l'azienda hanno collaborato alcuni tra i più grandi designers italiani: Giovanni Gariboldi, Franco Albini, Franca Helg, Antonio Piva, Sergio Asti, Achille Castiglioni, Gabriele Devecchi, Candido Fior, Gianfranco Frattini, Angelo Mangiarotti, Enzo Mari e Aldo Rossi. www.richardginori1735.com

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Sabrina Arianna Dotti

Sabrina Arianna Dotti

Laureata alla Statale di Milano in Comunicazione ed Editoria, intraprende la strada degli uffici stampa e delle relazioni pubbliche occupandosi di design. Poi approda un po’ per scelta, un po’ per caso, nel mondo della moda. Divoratrice di film e di libri di ogni epoca e stile, scrive da sempre racconti. Tra le sue passioni: l’arredamento. Un amore “insano” e dispendioso che le sta prosciugando la carta di credito, costringendola a continue ristrutturazioni. Timida eppure decisa confessa, con leggero imbarazzo, di non capire niente di enologia, musica e sport.

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