Non stupisce che il linguaggio espressivo di Arper, tra minimalismo e soft design, abbia conquistato Studi di architettura di livello internazionale, veicolo per l'azienda veneta di importanti commesse nel settore del contract. Un volume d'affari significativo, oggi concentrato in Europa, che si sta progressivamente espandendo verso gli Usa, il Medio e l'Estremo Oriente.
La genesi e lo sviluppo di Arper, fondata da Luigi Feltrin nel 1989, sono simili a quelli di molte altre imprese italiane: un laboratorio artigianale che si trasforma in industria testimoniando un riuscito passaggio generazionale. È la visione del futuro a fare la differenza. Un futuro di cui le parole chiave sono: B2B, design, ricerca, nuove tecnologie.
Il dialogo con una committenza di professionisti e le durature collaborazioni con alcuni designers - tra le più longeve, quella con lo Studio spagnolo Lievore Altherr Molina - hanno decretato il successo dell'azienda garantendogli un'apertura sui mercati internazionali. Personalizzazione del prodotto, flessibilità delle composizioni, rapidità nelle consegne, assistenza post vendita sono altri aspetti di questa realtà imprenditoriale che si apre alle design communities locali nei numerosi showroom ubicati nelle principali capitali del mondo.
Naturalmente c'è di più. Mauro e Claudio Feltrin - quest'ultimo Presidente e Amministratore Delegato della società (e attuale Presidente di Assarredo) - sono accomunati da quello sguardo che intercetta il futuro e ne coglie le possibilità. Un progetto in divenire che, nell'ultimo decennio, ha incluso nuove figure manageriali e nuove collaborazioni con designers di fama internazionale come Jean-Marie Massaud, James Irvine, Simon Pengelly, Antti Kotilainen. È una nuova idea di famiglia. “Allargata”, dinamica, aperta a nuove idee e contributi.
Alla base un valore fondamentale: essere insieme. Una prospettiva che mette le relazioni umane in primo piano, e una categoria del pensiero, attraverso la quale leggere le relazioni tra gli oggetti, e tra gli spazi e le persone.“Together”, concept sviluppato durante l'ultima edizione del Salone del mobile, ne è stata l'espressione: una grande piazza attorniata da numerose stanze arredate con i prodotti Arper in diverse combinazioni. «Ciascuno di questi spazi è un luogo a sé - ha spiegato lo Studio MAIO curatore dell'allestimento - che può essere inteso sia come una stanza, sia come una “costruzione” all'interno di un paesaggio urbano». Un interessante svolgimento del tema della collettività, con spazi - e arredi - che si adattano a diverse situazioni modulandosi sulle necessità del quotidiano.
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