Carlo Mollino Designs

Zanotta. “Milo CM”. Un oggetto quasi metafisico progettato (insieme a Carlino) per Casa Miller nel 1938. Rappresenta l'espressione del concetto di bellezza di Mollino, nella dolcezza delle linee eleganti e sinuose. “Milo CM” è uno specchio in cristallo con nottolino in acciaio inox. Leggero e sensuale, riprende le forme sinuose della Venere di Milo.
Zanotta. “Milo CM”. Un oggetto quasi metafisico progettato (insieme a Carlino) per Casa Miller nel 1938. Rappresenta l'espressione del concetto di bellezza di Mollino, nella dolcezza delle linee eleganti e sinuose. “Milo CM” è uno specchio in cristallo con nottolino in acciaio inox. Leggero e sensuale, riprende le forme sinuose della Venere di Milo.
Zanotta. “Carlino CM” progettato (insieme a Milo) per Casa Miller nel 1938 è un comodino in massello laccato di nero o di bianco ed è retto da un’unica gamba a puntale. “Questa soluzione ne catalizza, valorizzandolo, l’intrinseco aspetto ieratico con cui si staglia appoggiandosi alla parete bianca posta alle spalle.” Il cassetto scorre internamente su una guida di legno ed è rifinito con un tappetino in pelle che ne ricopre il fondo, mentre il piano è in cristallo retroverniciato nero o bianco.
Zanotta. “Carlino CM” progettato (insieme a Milo) per Casa Miller nel 1938 è un comodino in massello laccato di nero o di bianco ed è retto da un’unica gamba a puntale. “Questa soluzione ne catalizza, valorizzandolo, l’intrinseco aspetto ieratico con cui si staglia appoggiandosi alla parete bianca posta alle spalle.” Il cassetto scorre internamente su una guida di legno ed è rifinito con un tappetino in pelle che ne ricopre il fondo, mentre il piano è in cristallo retroverniciato nero o bianco.
Zanotta. “Ardea CM” è una poltrona bergère nata per la conversazione, design omaggio a quella progettata da Mollino nel 1946 per Casa Minola. Lo schienale è ripiegato verso l’interno, così da creare un poggiatesta con le “orecchie”, nel quale trovare una dimensione più tranquilla e raccolta. In “Ardea CM” il supporto è dato a tutto il corpo, garantendo comodità e comfort.
Zanotta. “Ardea CM” è una poltrona bergère nata per la conversazione, design omaggio a quella progettata da Mollino nel 1946 per Casa Minola. Lo schienale è ripiegato verso l’interno, così da creare un poggiatesta con le “orecchie”, nel quale trovare una dimensione più tranquilla e raccolta. In “Ardea CM” il supporto è dato a tutto il corpo, garantendo comodità e comfort.
Zanotta. “Reale CM”. Un tavolo dalla struttura in legno massello organica, solida e leggera, come fosse il dettaglio dell'ala di un aeromobile. Un sapiente uso della tecnica costruttiva è ben visibile nella struttura a cavalletto e nel gioco di incastri e tiranti impiegati a sostegno di un'ampia gamma di piani in cristallo. Esistono molte varianti di questa idea di tavolo (un’idea nata nel 1943 per un concorso) e una di queste fu disegnata per la Società Reale Mutua Assicurazioni nel 1948.
Zanotta. “Reale CM”. Un tavolo dalla struttura in legno massello organica, solida e leggera, come fosse il dettaglio dell'ala di un aeromobile. Un sapiente uso della tecnica costruttiva è ben visibile nella struttura a cavalletto e nel gioco di incastri e tiranti impiegati a sostegno di un'ampia gamma di piani in cristallo. Esistono molte varianti di questa idea di tavolo (un’idea nata nel 1943 per un concorso) e una di queste fu disegnata per la Società Reale Mutua Assicurazioni nel 1948.
Zanotta. “Arabesco CM”. Sinuosità delle linee e leggerezza della struttura in un gioco di curve e contro-curve, eleganti e sognanti. Arabesco nasce a quattro mani nei laboratori di falegnameria. In uno di questi disegni Mollino inserisce a penna la dicitura “fori da tracciare a legno curvato” al fine di sottrarre massa e alleggerire visivamente l’oggetto. Ne derivano precisione e fluidità, in un equilibrio tra le sagome curvate e intagliate, e la trasparenza dei piani di cristallo fissati dal nottolino in metallo a vista che riprende il progetto originario.
Zanotta. “Arabesco CM”. Sinuosità delle linee e leggerezza della struttura in un gioco di curve e contro-curve, eleganti e sognanti. Arabesco nasce a quattro mani nei laboratori di falegnameria. In uno di questi disegni Mollino inserisce a penna la dicitura “fori da tracciare a legno curvato” al fine di sottrarre massa e alleggerire visivamente l’oggetto. Ne derivano precisione e fluidità, in un equilibrio tra le sagome curvate e intagliate, e la trasparenza dei piani di cristallo fissati dal nottolino in metallo a vista che riprende il progetto originario.
Zanotta. “Cavour CM” è una scrivania risultato di un esercizio sulla ricerca della forma strutturale perfetta che Carlo Mollino aveva lungamente indagato nei suoi progetti. La dialettica degli opposti trova espressione nell'equilibrata contrapposizione tra le linee organiche e dinamiche della struttura e la geometria dei volumi netti e statici del vano portaoggetti e della cassettiera. (Anno di progettazione 1949 per lo studio privato di Vladi Orengo).
Zanotta. “Cavour CM” è una scrivania risultato di un esercizio sulla ricerca della forma strutturale perfetta che Carlo Mollino aveva lungamente indagato nei suoi progetti. La dialettica degli opposti trova espressione nell'equilibrata contrapposizione tra le linee organiche e dinamiche della struttura e la geometria dei volumi netti e statici del vano portaoggetti e della cassettiera. (Anno di progettazione 1949 per lo studio privato di Vladi Orengo).
Zanotta. “Gilda CM”. Una poltrona reclinabile in quattro posizioni, che rappresenta lo stile eclettico di Mollino, ricercando comodità e ergonomicità. Dettagli ed eleganza: legno massello sagomato e un unico elemento che unisce le gambe e l'accogliente bracciolo, simile a una foglia e ampio abbastanza per sostenere un libro o un paio di occhiali. (Progettata nel 1953 per Casa Cattaneo).
Zanotta. “Gilda CM”. Una poltrona reclinabile in quattro posizioni, che rappresenta lo stile eclettico di Mollino, ricercando comodità e ergonomicità. Dettagli ed eleganza: legno massello sagomato e un unico elemento che unisce le gambe e l'accogliente bracciolo, simile a una foglia e ampio abbastanza per sostenere un libro o un paio di occhiali. (Progettata nel 1953 per Casa Cattaneo).
Zanotta. “Fenis CM”. Una sedia - scultura interamente scavata dal massello di acero, il suo schienale si innesta nelle gambe creando un gioco di incastri, nella continuità delle forme. Progettata nel 1959 per il suo ufficio al Castello del Valentino, sede della Facoltà di Architettura di Torino, Fenis è il primo progetto di Mollino che Zanotta decise di produrre nel 1981: una scelta d’avanguardia, ardita, che superava le frontiere dell’arredo per approdare a quelle dell’arte.
Zanotta. “Fenis CM”. Una sedia - scultura interamente scavata dal massello di acero, il suo schienale si innesta nelle gambe creando un gioco di incastri, nella continuità delle forme. Progettata nel 1959 per il suo ufficio al Castello del Valentino, sede della Facoltà di Architettura di Torino, Fenis è il primo progetto di Mollino che Zanotta decise di produrre nel 1981: una scelta d’avanguardia, ardita, che superava le frontiere dell’arredo per approdare a quelle dell’arte.
Zanotta. Milano. Lo show-room ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi. Presenti tutti i pezzi della rinnovata Collezione Mollino 2020 oltre alle novità e ai longsellers dell’azienda di Nova Milanese.
Zanotta. Milano. Lo show-room ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi. Presenti tutti i pezzi della rinnovata Collezione Mollino 2020 oltre alle novità e ai longsellers dell’azienda di Nova Milanese.
Zanotta. Milano. Lo show-room ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi. Presenti tutti i pezzi della rinnovata Collezione Mollino 2020 oltre alle novità e ai longsellers dell’azienda di Nova Milanese.
Zanotta. Milano. Lo show-room ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi. Presenti tutti i pezzi della rinnovata Collezione Mollino 2020 oltre alle novità e ai longsellers dell’azienda di Nova Milanese.
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Frutto di un accurato lavoro di ricerca, la rinnovata Collezione Mollino 2020 prodotta da Zanotta sintetizza passato e presente integrando una rilettura dei disegni e dei bozzetti originali di Carlo Mollino a un processo di innovazione tecnologica. Sulla genesi dei progetti originali e sulla figura eccentrica di questo grande Maestro dell’architettura del ‘900 si focalizza il volume Carlo Mollino Designs - curato da Pier Paolo Peruccio e Laura Milan - Edizioni Quodlibet - presentato lo scorso 16 settembre a Milano presso lo show-room Zanotta ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi.

Sul numero 238 di «Domus» del 1949 Gio Ponti, a proposito della progettazione di mobili di Mollino, sottolinea come l’architetto torinese disegni mobili «accanitamente, come un costruttore di macchine fantastiche perfeziona un telescopio o una catapulta, oppure un allevatore seleziona una specie; i suoi nuovi prodotti si aspettano con la curiosità di vedere quali nuovi esseri bizzarri, nervosi, intelligenti e maniaci egli ha messo al mondo, quali nuovi incroci egli abbia creato della sua fantastica razza».

La citazione è inserita nel volume Carlo Mollino Designs - curato da Pier Paolo Peruccio e Laura Milan - Edizioni Quodlibet - presentato lo scorso 16 settembre a Milano presso lo show-room Zanotta ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi.

Il volume si aggiunge a una vastissima bibliografia dedicata all’autore torinese, sintetizzandone la lunga carriera di architetto «indipendente ma immerso nel milieu della sua città» e soffermandosi sugli arredi - otto in particolare riproposti da Zanotta - progettati per le case della borghesia piemontese.

Omaggi, non riedizioni perché studiando in archivio i suoi materiali ci si accorge che «gli stessi disegni dei mobili sono più documenti destinati alla discussione in bottega che non strumenti esecutivi per la riproduzione in serie». Fondamentale dunque il lavoro degli ebanisti e degli artigiani, il genius loci, il dialogo con gli spazi esterni e la luce, e con tutti quegli elementi che compongono l’arredamento.

Come per tutti i suoi lavori, lontano dal mondo dell’industrial design allora agli albori, Carlo Mollino «attinge per i suoi progetti da un variegato mondo di riferimenti esperienziali, come la passione per il volo acrobatico, la velocità, lo sci da discesa, la letteratura, il teatro, la fotografia e altri micromondi che diventano parte delle sue ambientazioni e dei suoi oggetti per lo spazio domestico.»

Ecco dunque lo specchio Milo e il comodino Carlino, entrambi progettati per l’arredo di Casa Miller a Torino; la poltrona Ardea, con schienale alto e orecchie incurvate in avanti progettata da Carlo Mollino nel 1946 come parte dell’ambientazione delle due case Minola; il tavolo Reale, disegnato nel 1948 per la società Reale Mutua Assicurazioni; la scultorea “scrivania per ufficio” Cavour, progettata nel 1949 per lo studio privato di Vladi Orengo; il bellissimo tavolino Arabesco in compensato curvato di acero realizzata dagli artigiani Apelli e Varesio tra il 1949 e il 1950; la poltrona Gilda reclinabile in quattro posizioni mediante un sistema di fissaggio e regolazioni in ottone, progettata nel 1953 per Casa Cattaneo; la seduta Fenis realizzata nel 1959 per il Castello del Valentino, sede della “sua” Facoltà di Architettura.

Oggi sembra scontato parlare di Carlo Mollino come uno degli autori più rivoluzionari, eclettici e talentuosi dell’Architettura Moderna, ma è Aurelio Zanotta, nel 1981, ad averlo riscoperto e ad averne decretato, seppur postumo, il successo internazionale. «Così - scrive Beppe Finessi - è ancora più grande il merito di chi ha avuto gli occhi, e il fiuto, di accorgersi che queste sculture domestiche, tra sedie, poltrone e comodini, potevano di nuovo parlare, comunicando un sogno dagli accenti surrealisti dove tutto è espressamente disegnato con un’idea di architettura degli interni di grande teatralità.»*

* Dal volume: Design: 101 storie Zanotta - scritto da Beppe Finessi, disegnato da Leonardo Sonnoli - 2015 Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI)

 

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Laura Perna

Laura Perna

Dopo la laurea in filosofia conseguita presso l'Università Cattolica di Milano inizia il suo percorso professionale nell'area della comunicazione: uffici- stampa, relazioni pubbliche, editoria. Il suo rapporto con la scrittura è intenso e quotidiano. FourExcellences rappresenta un "punto e a capo", una svolta. È un'idea, poi un progetto che si trasforma in realtà day by day. È una dichiarazione d'indipendenza che condivide con le sue compagne di viaggio. È lo specchio di un mondo effervescente e creativo, la voce di infinite storie.
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