Nuovo spazio, nuove storie

Cedit. “Storie”, autori Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto - Studio Zanellato Bortotto. Scrive Chiara Alessi, giornalista e autrice: “In questi ambienti è trascorso del tempo, sono intervenuti passaggi di stagione, fenomeni atmosferici, trasformazioni della materia. Nel caso di Storie, potremmo immaginare che quelle superfici registrino e contengano l'atmosfera che li ha trasformati.
Cedit. “Storie”, autori Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto - Studio Zanellato Bortotto. Scrive Chiara Alessi, giornalista e autrice: “In questi ambienti è trascorso del tempo, sono intervenuti passaggi di stagione, fenomeni atmosferici, trasformazioni della materia. Nel caso di Storie, potremmo immaginare che quelle superfici registrino e contengano l'atmosfera che li ha trasformati.
Cedit. “Archeologie”, autore Franco Guerzoni. Scrive Silvia Evangelisti, Docente presso l’Alma Mater Università degli studi di Bologna: “L’opera è essa stessa come una parete, una solitaria parete superstite di ciò che fu una casa, su cui il tempo ha disegnato il proprio ineluttabile trascorrere, lasciando tracce di colore, svanito a tratti.
Cedit. “Archeologie”, autore Franco Guerzoni. Scrive Silvia Evangelisti, Docente presso l’Alma Mater Università degli studi di Bologna: “L’opera è essa stessa come una parete, una solitaria parete superstite di ciò che fu una casa, su cui il tempo ha disegnato il proprio ineluttabile trascorrere, lasciando tracce di colore, svanito a tratti. "
Cedit. “Euridice”, autore Giorgio Griffa. Scrive Andrea Bellini, Direttore del Centre d'Art Contemporain, Genève: “La sua pittura fatta di gesti semplici, di linee e segni tracciati sulla tela grezza, si fonda su una concezione del dipingere come ripetizione del gesto, come ritmo, come scrittura. Questa apparente banalità cela in realtà una straordinaria complessità di riferimenti alla storia della pittura e alla memoria stessa del gesto, una memoria che risale alle grotte del paleolitico.”
Cedit. “Euridice”, autore Giorgio Griffa. Scrive Andrea Bellini, Direttore del Centre d'Art Contemporain, Genève: “La sua pittura fatta di gesti semplici, di linee e segni tracciati sulla tela grezza, si fonda su una concezione del dipingere come ripetizione del gesto, come ritmo, come scrittura. Questa apparente banalità cela in realtà una straordinaria complessità di riferimenti alla storia della pittura e alla memoria stessa del gesto, una memoria che risale alle grotte del paleolitico.”
Cedit. “Matrice”, autori BRH+, Barbara Brondi & Marco Rainò. Scrive Angela Rui, curatore e critico per il design: “Matrice è un anti sistema. Un codice figurativo che nega il concetto di griglia, da sempre connesso a quello di modulo, mentre genera un impianto per insiemi infiniti di locuzioni possibili. È un alfabeto d’astrazione - in cui il lavoro di BRH+ è altamente leggibile - pentagrammato sulla superficie, e poi ulteriormente articolato da fughe di colore che compiono schemi di ricamo.”
Cedit. “Matrice”, autori BRH+, Barbara Brondi & Marco Rainò. Scrive Angela Rui, curatore e critico per il design: “Matrice è un anti sistema. Un codice figurativo che nega il concetto di griglia, da sempre connesso a quello di modulo, mentre genera un impianto per insiemi infiniti di locuzioni possibili. È un alfabeto d’astrazione - in cui il lavoro di BRH+ è altamente leggibile - pentagrammato sulla superficie, e poi ulteriormente articolato da fughe di colore che compiono schemi di ricamo.”
Cedit. “Metamorfosi”, autore Marco Casamonti - Archea Associati. Scrive Sergio Risaliti, Storico dell’arte: “Più che di un disegno si tratta di uno studiato processo di metamorfosi della materia che oscilla tra la metallizzazione della ceramica e la trasformazione della stessa in metalli dagli effetti variati; un processo attraverso il quale si ottiene la possibilità immaginifica di fermare il tempo impedendo agli agenti atmosferici, artefici delle ossidazioni, di intervenire sulla superficie modificata e trattata secondo l'intenzionalità dell’architetto.”
Cedit. “Metamorfosi”, autore Marco Casamonti - Archea Associati. Scrive Sergio Risaliti, Storico dell’arte: “Più che di un disegno si tratta di uno studiato processo di metamorfosi della materia che oscilla tra la metallizzazione della ceramica e la trasformazione della stessa in metalli dagli effetti variati; un processo attraverso il quale si ottiene la possibilità immaginifica di fermare il tempo impedendo agli agenti atmosferici, artefici delle ossidazioni, di intervenire sulla superficie modificata e trattata secondo l'intenzionalità dell’architetto.”
Cedit. “Tesori”, autore Matteo Nunziati. Scrive Gabriele Mastrigli, Architetto e critico: “Le trame che immagina per i vari stili della sua collezione – dall'arabo, al damascato ai motivi più geometrici – sono sempre alla ricerca del carattere morbido e cangiante del lino consumato. Con essi la ceramica smette di essere la sorella povera del marmo per accedere allo statuto di un rivestimento vero e proprio: quasi una carta da parati, che però di adatta sia alle superfici verticali che ai pavimenti e si offre come materiale assoluto e trasversale.
Cedit. “Tesori”, autore Matteo Nunziati. Scrive Gabriele Mastrigli, Architetto e critico: “Le trame che immagina per i vari stili della sua collezione – dall'arabo, al damascato ai motivi più geometrici – sono sempre alla ricerca del carattere morbido e cangiante del lino consumato. Con essi la ceramica smette di essere la sorella povera del marmo per accedere allo statuto di un rivestimento vero e proprio: quasi una carta da parati, che però di adatta sia alle superfici verticali che ai pavimenti e si offre come materiale assoluto e trasversale."
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Oltre un milione di followers su Instagram per l'account “itsabandoned” celebrano l'attraente decadenza di edifici dismessi e città abbandonate. Vecchi alberghi, fabbriche, ospedali, ville e conventi raccontano le storie di chi li ha abitati. Sono lì, cristallizzati. Vetri rotti, soffitti sfondati, letti sfatti colti un attimo prima che la natura li sommerga trascinandoli definitivamente nell'oblio.

È la bellezza struggente del passato. Il fascino dell'indizio che ci spinge a ricostruire le vite degli altri, a immaginare attimi di quotidianità, solo a tratti evidente su arredi e superfici. Un gioco immersivo dove risuona il calpestio dei passi, le voci, gli odori…

Sono luoghi d'ascolto, fonti d'ispirazione per artisti e creativi che rigenerano la memoria attraverso l'utilizzo di un materiale antico quanto l'uomo, impasto esso stesso di acqua e argilla. E quell'amalgama trasformata dal fuoco in ceramica diventa finalmente un'opportunità, una tela sulla quale imprimere trame e simboli, erosioni e strappi, ricami complessi o segni elementari.

Franco Guerzoni, Giorgio Griffa, Barbara Brondi e Marco Rainò, Marco Casamonti, Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, Matteo Nunziati sono gli autori di queste “tele” nate dalla volontà di esplorare nuove modalità espressive del prodotto ceramico. Un ambizioso progetto culturale, voluto da Cedit - Ceramiche d'Italia che, con queste collezioni, rilancia la sua attitudine a collaborare con artisti e designer italiani protagonisti di percorsi - di progetto e di pensiero - decisamente originali.

Nata nel 1956 - e acquisita nel 2006 dal marchio Florim - Cedit è stata interprete di un'avventura unica nel panorama del Novecento, associando il suo nome alle prestigiose firme - tra gli altri - di Marco Zanuso, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Sergio Asti, Emilio Scanavino, Mimmo Rotella, Gino Marotta, Achille e Pier Giacomo Castiglioni e del Gruppo Dam.

Dedicato alle nuove collezioni il primo Spazio monomarca Cedit si affianca al flagship store di Florim Ceramiche in Foro Buonaparte 14 a Milano. Progettato dallo studio torinese BRH+, strutturato su due livelli per una superficie complessiva di oltre 200 m², il nuovo “Spazio Cedit” è stato realizzato in continuità stilistica con quello di Fiorano Modenese. Il piano strada è dedicato ad accogliere specifiche installazioni che si alterneranno nel tempo, attraverso le quali si rappresenteranno in chiave inedita i diversi contenuti delle ricerche. Al piano interrato l'esposizione delle lastre ceramiche appartenenti alle distinte collezioni è resa secondo un'originale proposta ambientale dal forte carattere espressivo, organizzata in una sequenza di spazi dotati di contributi multimediali che possono essere fedelmente replicati in differenti contesti.

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Laura Perna

Laura Perna

Dopo la laurea in filosofia conseguita presso l'Università Cattolica di Milano inizia il suo percorso professionale nell'area della comunicazione: uffici- stampa, relazioni pubbliche, editoria. Il suo rapporto con la scrittura è intenso e quotidiano. FourExcellences rappresenta un "punto e a capo", una svolta. È un'idea, poi un progetto che si trasforma in realtà day by day. È una dichiarazione d'indipendenza che condivide con le sue compagne di viaggio. È lo specchio di un mondo effervescente e creativo, la voce di infinite storie.
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