C’era una volta… Ed è l’inizio di una favola, di un iter progettuale che dura cinque anni. Tanti disegni, sperimentazioni sui materiali, prototipi, prima di arrivare al risultato finale. È il 1959 quando il Comune di Milano commissiona a Marco Zanuso e Richard Sapper la progettazione di un banco e di una sedia per i bambini delle scuole primarie.
All’inizio pensano al compensato curvato, poi alla lamiera d’acciaio. Ma sarà l’incontro con la Kartell - specializzata nella produzione di oggetti in plastica - a suggerire la soluzione definitiva. "Il materiale adottato è il polietilene, e i processi tecnologici sono tali da diventare vincolo e al contempo indicatori di soluzioni per la progettazione. Ne deriva una sedia smontabile, impilabile e maneggevole: pensata come un modulo che può comporsi e aggregarsi nello spazio, K4999 diventa così anche un elemento di gioco e di costruzione per i bambini." *
"Sovrapponibile, leggera, colorata, indistruttibile, lavabile, non rumorosa e a buon mercato; può essere spedita senza imballaggio ed è dimensionata in modo che i bambini possano costruire vere e proprie architetture nelle quali inserire altri giochi o se stessi." **
La sedia K4999 valse alla Kartell un Compasso d’Oro e segnò l’ingresso dell’azienda nel mondo domestico. Oggi Kartell riprende quell’intuizione e dedica ai bambini dai 3 agli 8 anni una linea di prodotti pensati per loro, la Kartell Kids. Sedute, lampade e piani d’appoggio trasformano lo spazio in un’area giochi, in una ludoteca di cui l’arredo è parte integrante.
Diversi gli approcci. Dai giochi veri e propri - come l’altalena Airway di Philippe Starck in policarbonato trasparente, l’automobile Discovolante, il trattore Testacalda di Piero Lissoni (in metacrilato con struttura in metallo), il cavallino a dondolo H-horse di Nendo (in metracrilato trasparente) - agli sgabelli Smile, divertente declinazione degli emoticon con basi in policarbonato trasparente e sedute in tecnopolimero termoplastico.
Pensato per l’interazione, il tavolo/scrittoio ClipClap, progettato da Ferruccio Laviani. Le sue gambe, realizzate con blocchetti di plastica trasparente e colorata, permettono di regolarne l’altezza. Due i piani disponibili, uno trasparente l’altro con finitura lavagna.
Ai mobili dedicati si affiancano poi altri "classici" Kartell: dalla poltroncina Lou Lou Ghost di Philippe Starck (in versione miniature, personalizzabile con scritte o foto) a Fl/y di Ferruccio Laviani, alla Libreria Componibile di Giulio Polvara, a Bookworm di Ron Arad, proposti in nuove cromie, flou e pastello, per incontrare i gusti dei più piccoli e per inserirsi negli ambienti pensati per loro, siano essi pubblici o privati.