Plasmare la materia è il leitmotiv che contraddistingue ogni pezzo della trevigiana MM Lampadari fin dal 1966, anno della fondazione. Si definiscono “stilisti dell’illuminazione” perché i loro apparecchi illuminanti hanno un’identità forte, dal segno riconoscibile. Sono sculture luminose dove il ferro, battuto a mano, incontra il vetro soffiato, il cristallo, la ceramica artistica.
La chiave del successo di MM Lampadari è la sinergia che, naturalmente e inevitabilmente, si crea tra azienda, designer e cliente. E dall’idea si passa alla realizzazione, che dà forma e sostanza a pezzi unici. Un approccio “sartoriale” che combina le antiche metodologie di lavorazione dei materiali, rigorosamente manuali, alle più moderne soluzioni illuminotecniche.
Dal 1966, anno della fondazione, MM Lampadari (con sede a Pederobba, Treviso) lavora e plasma il metallo, ancora artigianalmente, ispirandosi alla tradizione del territorio. Il risultato? “Un’idea ben precisa di stile” che vede il ferro protagonista di ogni pezzo al quale va ad “aggiungersi” la leggerezza del vetro di Murano, i cristalli Swarovski o la ceramica artistica di Nove.
Le novità presentate a Euroluce 2019.
Il lampadario Jack, design Olga Engel, ha una struttura cinetica che gli consente di ruotare per cambiare diametro e design, una particolarità che gli permette di essere collocato in qualsiasi ambiente, sia esso residenziale o pubblico.
Whale, design Leo De Carlo, ispirata a “Moby Dick”, il romanzo scritto nel 1851 da Herman Melville, diventa un elemento di design che arreda la casa con eleganza e leggerezza. Un anello tubolare sormontato da luci, chiuse in bolle di vetro lavorato, che spuntano in maniera ripetuta ed ordinata.
La lampada Kingdom, sempre di Leo De Carlo è dedicata agli amanti della cultura medievale, la struttura s’ispira infatti ai candelabri e alle lampade ad olio del periodo.
Scenografica e bucolica la lampada da parete Petal, disegnata dallo Studio Mammini Candido. L’installazione, libera sulla parete per dar luogo a infinite composizioni, è l’espediente per dar sfogo alla creatività. La struttura di ogni elemento della lampada ricorda i petali di un fiore.
Zoe, design Chiara Andreatti e Studio Salaris si declina nei formati da parete, da soffitto e a sospensione. Ispirata alle lampade Art Déco il progetto ruota intorno al cavo elettrico che, oltre alla funzione cardine di alimentatore, ne regola le linee e la forma. La struttura è in metallo verniciato tonalità canna di fucile mentre il vetro, che accoglie la lampadina, è di colore fumé e tortora.
Suggestiva e romantica la lampada da sospensione Rain, MM Design, è una leggera pioggia che ridisegna gli ambienti con intrecci di fili che formano trame diverse. Rain è proposta in più diametri e forme: si parte da una lampadina per arrivare ad una struttura che ne accoglie quarantacinque.
Essenziale, Paramount, design Roberto Favaretto, segue una linea unica e si declina in tre elementi di dimensioni diverse che possono combinarsi tra loro.
Fanno parte della collezione 2020 la lampada Silvestro, MM Design, proposta nelle versioni applique e lampadario in metallo, caratterizzata da graziosi paralumi, e Balloton, design Matteo Zorzenoni, qui proposta nella versione Mini, che reinterpreta la tecnica veneziana del vetro soffiato.