22 marzo 2019: Giornata Mondiale dell’Acqua

giornata mondiale acqua 22 marzo 2019
Lo scorso dicembre abbiamo parlato dell’importanza dell’acqua “da mangiare” con le chicche culinarie dello chef Luca Malacrida (qui sotto il link per approfondire) oggi invece, sempre con il supporto di Culligan – leader nel settore dell’acqua – cercheremo di sfatare una serie di “false credenze” che aleggiano intorno al composto chimico più importante al mondo.

Un recente studio condotto da Eumetra[1] ci fa sapere che nel nostro Paese un italiano su due manifesta scarso interesse per l’argomento, mentre si registra solo un 15% di super attenti. Iniziamo…

1°: L’ACQUA DEL RUBINETTO NON È SICURA. FALSO. L’acqua di falda è migliore di quella in superficie. L’85% delle nostre acque ha origine sottoterranea. Secondo una recente ricerca dell’Irsa-Istituto del Consiglio Nazionale di Ricerca (CNR)[2] deputato al controllo della qualità dell’acqua, l’Italia si posiziona ad un ottimo quinto posto in Europa per qualità dell’acqua di acquedotto. Ci precedono solo Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria. L’acqua dei nostri acquedotti è rigorosamente controllata da parte delle Asl, emanazione del Ministero della Salute, diretto responsabile in materia. Nonostante ciò nel nostro Paese permane una radicata convinzione che l’acqua del rubinetto non sia sicura. Un problema di percezione che regala all’Italia il 1° posto tra i Paesi europei per consumo di acque minerali in bottiglia, e il secondo al mondo, dopo il Messico.[3]

2°: È MEGLIO BERE SOLO ACQUA IN BOTTIGLIA (perché è migliore di quella del rubinetto) NÈ VERO, NÈ FALSO. L’acqua di acquedotto e le acque minerali sono regolate da normative differenti: la prima dal Decreto Legislativo 31/200, le seconde dal Decreto Ministeriale del 10/2/2015, cosa che rende difficile raffrontarne la qualità. Alcune acque minerali in commercio contengono elementi - arsenico, manganese o solfati solo per citarne alcuni - in quantità superiore rispetto ai parametri consentiti per l’acqua del rubinetto destinata all’uomo. Mentre molti parametri per le acque di rete non hanno limite per le acque in bottiglia e semplicemente classificati “caratterizzanti”. Acque, famose, in bottiglia, se valutate con i parametri del D.Lgs 31, non risulterebbero potabili. Va aggiunto che la maggioranza delle bottiglie in commercio è realizzata in PET, materiale fortemente deteriorabile[4] - se esposto al sole o ad altre fonti di calore - e a rilascio di particelle nocive. Controllo e sicurezza dell’acqua di acquedotto è garantito fino al contatore di casa oltre al quale è di competenza dell’utente finale con la possibilità di prevedere semplici filtri per eliminare cloro, torbidità ed eventuali Sali in eccesso.

3°: L’ACQUA AD ELEVATO CONTENUTO DI SODIO FA MALE ALLA SALUTE. FALSO. Il Sodio è sostanza fondamentale per il corpo umano. Se in presenza di particolari patologie si consiglia un’assunzione limitata dello stesso va sottolineato che la frazione di Sodio assorbita attraverso l’acqua ha un impatto trascurabili rispetto all’assunzione che avviene attraverso gli alimenti. 100 grammi di prosciutto contengono già 2,578 grammi di Sodio, mentre per assumerne attraverso l’acqua un solo grammo dovremmo bere in media circa 20 litri di acqua al giorno.

4°: L’ACQUA AD ELEVATO CONTENUTO DI CALCIO FA VENIRE I CALCOLI. FALSO. Come conferma l’Istituto Superiore di Sanità[5], non vi è una diretta correlazione tra la concentrazione di Calcio nell’acqua e l’insorgere di calcoli. Una dieta povera di Calcio può semmai aumentare il rischio di sviluppare questa patologia. In generale, per chi ha predisposizione o soffre di calcolosi la raccomandazione medica è quella di bere tanto perché quel che conta è la quantità totale di liquidi che si assumono nella giornata.

5°: IL CLORO PRESENTE NELL'ACQUA DEL RUBINETTO NON FA BENE. FALSO. Il cloro è presente per legge nelle acque potabili proprio a garanzia della salute pubblica (Decreto Legislativo 31/200). La funzione del cloro è quella di sanitizzare gli acquedotti ed evitare eventuali contaminazioni batteriche all’interno della rete idrica. Il Cloro presente nell’acqua del rubinetto può risultare sgradevole al gusto, non certo dannoso. Per ovviare al “fastidio” è possibile applicare, al punto d’uso, semplici filtri a carbone attivo.

6°: BERE DURANTE I PASTI FA MALE ALLA SALUTE. FALSO. Bere una giusta quantità di acqua (non oltre i 600-700 ml) durante il pasto, serve a migliorare la consistenza degli alimenti ingeriti svolgendo un ruolo importante nella digestione. Un’eccessiva quantità, potrebbe diluire i succhi gastrici con un leggero aumento dei tempi di digestione. L’Istituto Superiore della Sanità[6], riporta che con questo comportamento si digerisce più facilmente e dimagrisce in modo più rapido.

7°: LE BOTTIGLIE D'ACQUA IN PLASTICA SONO RICICLABILI E SI SMALTISCONO SENZA PROBLEMI. FALSO. Le bottiglie in PET “vivono” all’incirca 1.000 anni, non sono biodegradabili, solo una piccola percentuale viene correttamente raccolta e avviata al riciclo e trasformata in nuovi oggetti, contenitori o imballaggi. Con 12,5 miliardi di litri d’acqua imbottigliati ogni anno in Italia in contenitori di plastica, vengono prodotte 330.000 tonnellate di PET, pari ad un utilizzo di 650.000 tonnellate di petrolio e 6 miliardi di litri d’acqua[7].

«Questo scenario non lascia dubbi sul fatto che sia urgente una vera e propria educazione alla risorsa acqua», afferma Giulio Giampieri, Direttore Generale di Culligan. «Per questo, in qualità di esperti mondiali in tutta la filiera del trattamento dell’acqua, dall’industriale al commerciale, dal residenziale al medicale, ci sta a cuore condividere il nostro bagaglio di conoscenze sul tema, per sensibilizzare l’opinione pubblica verso consumi e stili di vita più responsabili e sostenibili. I sistemi di trattamento dell’acqua al punto d’uso», continua Giampieri, «rappresentano un contributo concreto alla lotta all’inquinamento alla plastica con benefici per la salute, l’ambiente e, perché no, anche in termini di risparmio economico. In Italia, la sensibilità nei confronti di tali soluzioni è fortunatamente in crescita, come dimostra l’aumento a doppia cifra delle vendite del nostro settore registrato nell’ultimo anno, come riportato dai dati diffusi dall’Associazione Aquaitalia.»
NOTE 1 – Ricerca "L'acqua nelle abitudini degli italiani" 2018 realizzata da Lifegate per Culligan in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Eumetra. 2 - Ricerca Irsa-Istituto del Consiglio Nazionale di Ricerca (CNR) - (Irsa.cnr.it) 3 - L’Italia è il primo Paese in Europa (Fonte: Censis, 2018) e il secondo al mondo (Fonte: Censis, 2014) per consumo di acqua in bottiglia. 4 - Studio “Criteri di identificazione per gli Interferenti Endocrini” – a cura di Stefano Lorenzetti e Alberto Mantovani, ISS (Istituto Superiore di Sanità). 5 - Fonte: Istituto Superiore di Sanità – Falsi miti e bufale: “Attenzione a bere l’acqua del rubinetto possono venire i calcoli!”. 6 - Fonte: Istituto Superiore di Sanità – Falsi miti e bufale: “L’acqua non va bevuta durante i pasti?”. 7 - Bioecogeo.com – “Che impatto ha una bottiglia di plastica sull’ambiente

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Gabriella Steffanini

Gabriella Steffanini

Cresciuta professionalmente nel mondo dell’editoria e della comunicazione, oggi, con il progetto FourExcellences, ha concretizzato un sogno. Attrice per hobby, yogi nell’anima e sportiva per vocazione, è un mix di caos, silenzio, musica, generosità, amore, amicizia, favole, vecchio, moderno, tablet, pc, libri e parole, parole, parole… Cosa saremmo senza? Content creator & Digital PR.
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