Daniele Sigalot elabora un percorso fatto di idee che si fanno opera e al tempo stesso di opere che ritornano ad essere idee, creando una sorta di metalinguaggio per la presa di consapevolezza che nulla è ciò che sembra, e per il desiderio di allargare lo sguardo a cogliere anche ciò che l’occhio non vede ma che pure esiste.
L’artista è allora inteso come strumento, come colui che media e il tramite per il quale il “mondo delle idee” si fa “mondo delle cose”. L’ironia sta in questo sguardo, fintamente ludico e giocoso che in realtà coglie le dinamiche implicite all’esistenza e le racconta attraverso il suo gesto d’artista.
Ecco allora la “Lettera al futuro”, e la “Lettera al destino”, giocate sul doppio binario: l’uso della parola per attivare riflessioni sul piano concettuale e l’impatto visivo creato attraverso il ripetersi dei contrasti. L’eterno quesito: che cos’è la realtà? se è relativa ad ognuno di noi, secondo un sillogismo perfetto, la realtà siamo noi, dunque le cose esistono così come noi le vediamo.
Sigalot ci invita alla leggerezza, a lasciare scorrere lo sguardo libero, ad attivare, attraverso il linguaggio dell’ironia, paesaggi paralleli, per aprire la nostra visione ad abbracciarne molteplici, tutte ugualmente possibili e ipoteticamente esistenti, e tutte ugualmente valide.
Ingresso: libero Orari: le installazioni nel foyer del primo piano sono visibili al pubblico dal 23 al 25 gennaio 2020 dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Web: www.duetorrihotels.com