Curata da Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov con Dario Dalla Lana, la mostra riflette sul tema della rovina: allegoria dell’inesorabile scorrere del tempo, sempre incerta e mutevole, contesa com’è tra passato e futuro, vita e morte, distruzione e creazione, tra Natura e Cultura. L’estetica delle rovine è elemento cruciale nella storia della civiltà occidentale. La rovina simboleggia la presenza del passato ma contemporaneamente contiene in sé la potenzialità del frammento: un lacerto che ci arriva dall’antichità, ricoperto dalla patina del tempo, per i suoi risvolti culturali e simbolici diventa anche valida “pietra di fondazione” per costruire il futuro.
Le oltre 250 opere provenienti dai Musei Civici veneziani e dal Museo Statale Ermitage, oltre che da collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali, illustrano i molteplici significati assunti dalle rovine attraverso i secoli: dai resti architettonici e scultorei delle civiltà greco–romana, egizia, assiro babilonese e siriana, all’arte contemporanea che guarda alle rovine fisiche e morali della società attuale. Rovine delle sue architetture, di città e periferie, ma anche di uomini e idee, frutto del tempo, dell’incuria, della degenerazione, di tragedie naturali o politiche come guerre e terrorismo.
Orario: 10.00-18.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) | Chiuso il martedì Biglietti: intero 10,00 euro | ridotto 8,00 euro Informazioni: info@fmcvenezia.it | www.fortuny.visitmuve.it
Didascalia: Anselm Kiefer | Am Anfang | 2003 | olio, emulsione e acrilico su tela | 192×284×28 cm | MART, museo d’arte contemporanea di Trento e Rovereto | Deposito collezione privata