Rubber Pencil Devil è una nuova versione espositiva del video dallo stesso titolo (2018). Il film, include 57 capitoli ed è proiettato su 20 grandi cubi video a retroproiezione, installati nei due piani principali di Prada Rong Zhai. L'opera di Alex Da Corte si veste di una configurazione spaziale.
Rubber Pencil Devil è una sequenza in loop dalla durata di due ore e 40 minuti di video altamente stilizzati ispirati a un vasto repertorio di fonti iconografiche e culturali: dall’immaginario televisivo dei decenni passati a film d’animazione del XX secolo, dalle icone queer alla cultura pop.
L'opera di Alex Da Corte si presenta come una lenta e ipnotica coreografia eseguita da figure popolari e riconoscibili. Queste sono immerse in un universo sovradimensionato e saturato di oggetti quotidiani, simboli domestici e codici familiari. Uno dei performer di Rubber Pencil Devil è l’artista stesso che si trasforma in pupazzi a forma di frutta e personaggi iconici della tv e dei cartoni animati.
Secondo Da Corte, Rubber Pencil Devil è una “Gesamtkunstwerk”, un’opera d’arte totale, un’esperienza immersiva che combina video, musica e architettura, ricca di riferimenti ad artisti visivi d’avanguardia, a scrittori sperimentali, a cantanti pop, a personalità del mondo dello spettacolo e a personaggi dei cartoni animati.
Per gli spazi di Prada Rong Zhai Da Corte ha concepito un allestimento frammentario e dai colori vivaci, un viaggio caleidoscopico e onirico in cui il suo desiderio di “oltrepassare l’immagine o sfondare lo schermo e toccare per davvero ciò è rappresentato” può essere soddisfatto.
Manipolando e trasformando la cultura dei consumi e la storia dell’arte, Alex Da Corte esplora i temi dell’alienazione e dei desideri individuali con umorismo sovversivo e introspezione psicologica. Le sue fantasie intellettualmente provocatorie, esuberanti e assurde non solo offrono un punto di vista critico nei confronti della realtà contemporanea, ma anche cercano di “ripensare i sistemi normativi del potere” e di generare “nuove idee e nuovi inizi”.
Info: www.fondazioneprada.org | www.pradagroup.com