Silhouette “Linea Z”

Citroën. AMI 6. Immagine storica della presentazione alla stampa, Aprile 1961, presso Aerodrome di Villacoublay.
Citroën. AMI 6. Immagine storica della presentazione alla stampa, Aprile 1961, presso Aerodrome di Villacoublay.
Citroën. AMI 6. Immagine del 1961. Crediti Georges Guyot.
Citroën. AMI 6. Immagine del 1961. Crediti Georges Guyot.
Citroën. AMI 6. Pratica, comoda e robusta. Una vettura media a tre volumi con un grande vano bagagli di 350 litri e una lunghezza totale di poco meno di 4 metri.
Citroën. AMI 6. Pratica, comoda e robusta. Una vettura media a tre volumi con un grande vano bagagli di 350 litri e una lunghezza totale di poco meno di 4 metri.
Citroën. AMI 6. Immagine dalla brochure commerciale.
Citroën. AMI 6. Immagine dalla brochure commerciale.
Citroën. AMI 6. Il modello Break del 1964 con motore più compresso e dal 1968 con una potenza che passa da 18 a 35 cavalli, con la stessa cilindrata.
Citroën. AMI 6. Il modello Break del 1964 con motore più compresso e dal 1968 con una potenza che passa da 18 a 35 cavalli, con la stessa cilindrata.
Citroën. AMI 6. Immagine storica della catena di produzione e montaggio nello stabilimento di Rennes in Francia.
Citroën. AMI 6. Immagine storica della catena di produzione e montaggio nello stabilimento di Rennes in Francia.
Citroën. AMI 6. Immagine storica della catena di produzione e montaggio nello stabilimento di Rennes in Francia.
Citroën. AMI 6. Immagine storica della catena di produzione e montaggio nello stabilimento di Rennes in Francia.
Citroën. AMI 6. Il cruscotto con il volante monorazza i comandi ripresi dal modello DS. Così come le maniglie delle porte e i sedili.
Citroën. AMI 6. Il cruscotto con il volante monorazza i comandi ripresi dal modello DS. Così come le maniglie delle porte e i sedili.
Citroën. AMI 6. Il dettaglio del tetto a pagoda e del lunotto invertito che rimane pulito quando piove. Il tetto in resina è ripreso dalla DS.
Citroën. AMI 6. Il dettaglio del tetto a pagoda e del lunotto invertito che rimane pulito quando piove. Il tetto in resina è ripreso dalla DS.
Citroën. AMI 6. Il dettaglio del parte frontale dell’auto con linee elaborate e grandi fari rettangolari, una vera novità per l’epoca.
Citroën. AMI 6. Il dettaglio del parte frontale dell’auto con linee elaborate e grandi fari rettangolari, una vera novità per l’epoca.
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Presentata alla stampa il 24 Aprile 1961 la Citroën AMI 6 diventerà nel 1966 l’auto preferita dai francesi, la più venduta di Francia, con oltre un milione di pezzi prodotti. Un auto pratica, comoda e robusta per il trasporto, in tutto comfort, di quattro persone.

L'origine del nome

L’origine del nome AMI 6 è un gioco fonetico tra la “A” sigla della 2 CV e “Mi“ come “gamma media”. Risultato di “AMI”, in italiano “amico” molto probabilmente ispirata all’italiano, di Varese, Flaminio Bertoni, designer dell’auto.

Flaminio Bertoni, il designer

E fu proprio Flaminio Bertoni che in precedenza aveva già disegnato, con l’equipe del Centro Stile Citroën, la Traction Avant, la 2CV e la DS, a dar forma, nel nuovo stabilimento di Rennes in Francia, al Progetto AM.

Il progetto

Il Progetto AM fu una sfida lanciata dal Direttore Generale Pierre Bercot, da poco arrivato in Citroën, e dall’ingegnere capo André Lefebvre alla Direzione tecnica e commerciale dell’azienda. Creare una “media” a quattro porte, con motore di meno di un litro, capace di portare quattro persone e tutti i loro bagagli con un comfort di “stampo Citroën”. Senza portellone, componente non amata da Pierre Bercot, ma con una linea a tre volumi e utilizzando pianale e la maggior parte degli organi meccanici della 2CV.

Richiesta che piacque molto all’”italiano”, com’era chiamato in azienda Flaminio Bertoni, che pochi giorni dopo si ripresentò da Bercot con un modello in gesso della futura Citroën AMI 6.

Il design

Il cofano anteriore, profilato e aerodinamico, i fari anteriori integrati nel frontale, una linea “Ponton” che collegava il frontale al retro della vettura ed un ampio bagagliaio di oltre 350cm³ di volume. Un grande tetto in resina, come quello della DS, partiva dal parabrezza anteriore e arrivava ben oltre la testa dei passeggeri, per poi “tornare” indietro fino alle loro spalle, lasciando abbondante spazio alle teste degli occupanti del sedile posteriore!

Una linea a “Z” inedita che permetteva di alloggiare comodamente i quattro passeggeri ed il loro bagaglio sul pianale della 2CV. Bercot rimase impressionato: tutti gli organi meccanici della 2CV, col motore portato a 602cc di cilindrata dai 425 della 2CV. Telaio irrigidito ma del tipo 2CV: stesse quote, carrozzeria con piani sagomati ed ampie scalfature per permettere l’uso di lamiere più sottili a parità di rigidezza dell’insieme. Et les jeux sont faits! La Citroën AMI 6 fu il capolavoro del designer.

Il marketing innovativo

La Citroën AMI 6 oltre a sorprendere dal punto di vista estetico fu innovativa anche in termini di marketing. Nelle campagne pubblicitarie era presentata come “la deuxième voiture idéale pour Madame=la seconda auto di famiglia, ideale per le Signore”. Yvonne de Gaulle, la moglie del generale de Gaulle, guidava proprio quest’auto.

L'evoluzione

Flaminio Bertoni e il suo team diedero vita ad una vettura originale e innovativa con una moltitudine di estimatori. Ma la vera svolta avvenne alla fine del 1964 con la giardinetta (320 Kg di carico utile) - progettata Henri Dargent (assistente di Flaminio Bertoni) e Robert Opron (successore di Bertoni, morto nel 1964) – modello che ne aumenterà sensibilmente le vendite e che prenderà il posto della berlina. La station wagon offrirà un grande volume di carico con un accesso facile e pratico. L’ideale per i viaggi in famiglia e per uso professionale dall’agente di commercio all’artigiano.

L'epilogo

La produzione della berlina Citroën AMI 6 terminerà nel marzo 1969 in favore della nuova AMI 8, meno atipica e con il lunotto posteriore nella direzione "giusta". Quest'ultima lascerà il posto alla Visa nel 1978.

 

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Gabriella Steffanini

Gabriella Steffanini

Cresciuta professionalmente nel mondo dell’editoria e della comunicazione, oggi, con il progetto FourExcellences, ha concretizzato un sogno. Attrice per hobby, yogi nell’anima e sportiva per vocazione, è un mix di caos, silenzio, musica, generosità, amore, amicizia, favole, vecchio, moderno, tablet, pc, libri e parole, parole, parole… Cosa saremmo senza? Content creator & Digital PR.
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