Il Giappone non smette mai di essere fonte di ispirazione e il giapponismo, come si chiama l’influenza che l’arte giapponese ha avuto sull’Occidente, ci ricorda quanto dell’estetica del Sol Levante permei la nostra cultura e la nostra vita di tutti i giorni.
Nello stand Suzuki di Eicma 2018, accanto alle novità a due ruote 2019, tra cui appunto l’ultimo modello della Katana, è stato possibile ammirare alcune tra le magnifiche e preziosissime spade dei samurai custodite al MAO Museo di Arte Orientale a Torino, pura espressione della maestria degli artigiani giapponesi. Nel progettare la prima iconica Katana del 1981, Suzuki si fece ispirare proprio dall’omonima spada tradizionale giapponese: il legame tra l’arma dei Samurai e la maxi a quattro cilindri è divenuta una pietra miliare nella storia del motociclismo. In entrambi i casi si tratta di forme nitide e senza tempo, che sanno combinare in modo esemplare bellezza e funzionalità. Tra i vocaboli della lingua giapponese che raccontano la filosofia della nuova Katana, forte di un fascino retrò e di accenti moderni, e il suo legame con la tradizionale spada dei samurai vanno ricordati: Kiwami, ovvero il livello di eccellenza, Hagane o la perfezione forgiata e infine Kiru, il taglio decisivo.
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