Turri - azienda di Carugo (CO) fondata nel 1925 - propone arredamento classico e moderno. Dalla prima cassettiera fino alla produzione attuale, l’abilità manuale è sempre stata al primo posto. Lo smalto, l’ottone, il cristallo e i legni pregiati vengono assemblati, decorati e rifiniti con tecniche risalenti all’inizio del XIX secolo. Tali tecniche includono la sovrapposizione di vari colori in fasi consecutive e l’applicazione di una finitura in oro antico. I mobili tappezzati sono costituiti da una struttura in solido legno di pioppo ricoperto da sofisticati materiali decorati con motivi eleganti creati dai più famosi tappezzieri. Pezzi di una storia italiana del mobile che vi invitiamo a rivalutare e a toccare con mano nel suggestivo flagship store di via Borgospesso a Milano.
Oggi, con un twist che la catapulta nella contemporaneità, Turri propone la collezione Zero disegnata da Andrea Bonini, una famiglia di arredi nata per esaltare la pulizia delle linee e l’essenzialità senza l’uso enfatico di elementi decorativi, ma realizzata, come sempre, con un occhio di riguardo alla scelta dei materiali e alla loro sapiente lavorazione artigianale.
«Per disegnare gli arredi della collezione, ho cercato un incontro tra il rigore essenziale dello stile orientale e l’eleganza della tradizione italiana, combinando segni grafici e dettagli ricercati, forme semplici e lavorazioni articolate» racconta Andrea Bonini «Non mancano poi a mio avviso, tra i diversi prodotti, sottili richiami alla plasticità e ricercatezza delle opere di Vittoriano Viganò e Carlo Scarpa».
Ne è un esempio il mobile contenitore (nella foto), impreziosito da dettagli eleganti tra cui il lato in vetro curvato che, oltre a creare un intrico di riflessi, genera un interessante gioco di volumi pieni e vuoti che alleggerisce la struttura e rende il complemento più singolare. Al suo interno, poi, un elemento in marmo bordato metallo separa lo spazio. Completano le doppie ante rivestite in pelle, la maniglia metallica a tutta altezza e le gambe, quest’ultime volutamente doppie per enfatizzare il gioco di linee e creare un ulteriore elemento decorativo discreto.
Ritroviamo la contrapposizione tra elementi rivestiti e struttura metallica anche nel divano della collezione, un insieme pulito di volumi morbidi retti da una struttura in metallo satinato in finitura nichel.
Chiude la collezione il tavolo, di pura ispirazione architettonica con una base scultorea data dall’intersezione di due ali rivestite in pelle, con un elemento in metallo e senza decorazioni. Interessante è la matrice artigianale del prodotto, sottolineata dalla sofisticata lavorazione del rivestimento che percorre le linee della base. Il piano, retto da una sottile banda in metallo che crea un link con gli altri componenti della collezione, è infine costituito da un’unica lastra in marmo in differenti finiture.
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