Acciaio liquido. Il teatro dell'uomo e delle sue contraddizioni

Acciaio liquido

"Il teatro, secondo il mio punto di vista, è parlare dell’uomo. E quando qualcuno va a teatro e torna a casa ponendosi una domanda, per me, l’obiettivo è raggiunto."

Con questa riflessione, quasi sussurrata, Lara Franceschetti* conclude la nostra intervista, a pochi giorni dal debutto di Acciaio liquido, spettacolo di cui è ideatrice e regista. Una prima assoluta che vedrà in scena una compagnia di otto attori sul palco dell'Out Off di Milano dal 24 al 29 maggio.

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Lara Franceschetti. Attrice, Regista, Pedagoga e Autrice.


L'appuntamento è in teatro. Lara è seduta in platea, in prima fila. È concentrata, immersa nelle prove, consapevole della complessità di questo lavoro. Intercettiamo il suo sguardo quando si volta verso il tecnico delle luci. Sorride, grida: "Pausa!" e gli attori sciamano dietro le quinte...

Lara, com'è nata l'idea di questo spettacolo?

Nell'estate del 2010 volevo iniziare a scrivere un testo sulle morti bianche. Non ricordo il motivo, ma era un periodo in cui se ne parlava molto. Così, con il mio computer, ho iniziato a fare qualche ricerca, vagliando centinaia di informazioni. Dopo un po’ mi sono imbattuta in un incidente, avvenuto in un'acciaieria di Torino... Foto, tantissime notizie, materiali, storie personali.

 

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Acciaio liquido. Foto di scena.


Ho letto le interviste ai parenti delle vittime, il profilo dei ragazzi morti e la spiegazione di come era organizzata la linea di lavoro. Ho iniziato a immaginarmi quel contesto, quella sera, quella notte e a conoscere i ragazzi uno per uno. Ho iniziato a scrivere un testo liberamente ispirato a questo avvenimento... poi, l’incontro con Marco Di Stefano** - autore e regista che già si era occupato di teatro sociale - è stato decisivo. Non volevamo parlare dell’incidente ma indagare attraverso i protagonisti della storia le contraddizioni. Volevamo che il pubblico, alla fine dello spettacolo, non riuscisse a capire da che parte stare.

Come si sviluppa lo spettacolo?

La messinscena, suddivisa in cinque blocchi drammaturgici mostra prima i Dirigenti, le loro discussioni sulla sicurezza, le riunioni del CdA, poi gli Operai nello spogliatoio, prima dell'incidente, a cui seguono tre testimonianze dei parenti delle vittime e poi il processo. Ma dietro questa storia c’è un mondo... Ci sono le leggi che governano il macrosistema economico, i temi della sicurezza, della giustizia, la posizione di ognuno dei personaggi nei confronti del rischio.

C'è un fil rouge che attraversa questo testo?

Tutti i personaggi dai parenti alle vittime, dai manager agli operai sono stati studiati e scritti e verranno agiti in maniera tale che si percepisca la loro ambivalenza. È una riflessione sulle condizioni che ci spingono a fare certe scelte, ad agire in un determinato modo, perché, a volte, “non si è in grado di dire di no”.

Si tratta dunque di un testo intenso, toccante, che lascia lo spettatore con una domanda: io come mi sarei comportato? Cosa avrei fatto al posto loro? Avrei accettato il rischio o mi sarei ribellato? È una forma di teatro che non dà spazio alla retorica. Non ci sono informazioni o didascalie. C'è l'invito a prendere una posizione, a indagare fatti e opinioni senza pregiudizi, a guardarsi dentro senza indulgenze.

Per prenotare e per maggiori informazioni: www.teatrooutoff.it

 

*Lara Franceschetti Attrice, Regista, Pedagoga e Autrice. Si diploma in Italia e al Gitis di Mosca sotto la guida del Maestro Jurij Altschitz con il quale tutt’ora collabora. Partecipa al progetto europeo “Pedagogia della Scena” condotto e diretto da Anatolij Vassiljev, (premio Ubu 2013). Lavora come attrice in diverse produzioni teatrali. Dal 2000 insegna tecniche di improvvisazione e recitazione presso il Centro Teatro Attivo. E conduce dal 2012 il laboratorio stabile di formazione sulla Verticale del Ruolo. Nel 2014 fonda l’Associazione “Spazio Verticale”.
**Marco Di Stefano Autore e regista, nasce a Milano nel 1981. Diplomato in drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e laureato in Teatro al DAMS di Bologna. Nel 2007 vince il premio ETI Nuove Sensibilità con il testo “Falene”. I suoi testi e spettacoli sono stati prodotti e rappresentati in Italia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Spagna, Romania, Cina, Francia e Svezia in collaborazione con alcune delle più importanti istituzioni teatrali come la Biennale di Venezia, Heiner Müller Gesellschaft di Berlino, Dance Base di Edimburgo e 6th Theatre Olympics di Pechino. Ha pubblicato i testi “Io sono figlio” e “Checkpoint” sulla collana spagnola RED, “Mattatoio” sulla rivista Sipario e il testo breve “Icarus” all'interno del volume “Working for Paradise” della collana Theater der Zeit, Berlino. Ha pubblicato due raccolte di poesie: “Sessanta lame all'ora” e “Versione 2.0”. È fondatore e regista della compagnia “La Confraternita del Chianti” con la quale sta lavorando al progetto internazionale “Pentateuco”. Insieme a Chiara Boscaro cura la direzione artistica della prima stagione della residenza teatrale Manifattura K nel comune di Pessano con Bornago (Milano).
Laura Perna

Laura Perna

Dopo la laurea in filosofia conseguita presso l'Università Cattolica di Milano inizia il suo percorso professionale nell'area della comunicazione: uffici- stampa, relazioni pubbliche, editoria. Il suo rapporto con la scrittura è intenso e quotidiano. FourExcellences rappresenta un "punto e a capo", una svolta. È un'idea, poi un progetto che si trasforma in realtà day by day. È una dichiarazione d'indipendenza che condivide con le sue compagne di viaggio. È lo specchio di un mondo effervescente e creativo, la voce di infinite storie.
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