Amo profondamente la montagna. La fatica che ti accompagna durante e dopo una lunga camminata. Il silenzio irreale, a cui non siamo assolutamente abituati. La natura che si esprime in tutta la sua meraviglia e maestosità. I profumi. L’aria sottile e pura. Il freddo intenso e il sudore della “tirata”. Qui, tutto è magia.
La Val di Sole, incantevole e gioiosa, è uno di questi luoghi. Una vallata verdeggiante, in trentino, che si allunga sull’alto corso del torrente Noce tra le montagne del Gruppo Ortles-Cevedale, dell’Adamello-Presanella e delle Dolomiti del Brenta. È in quest’area, dichiarata patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, che si snodano gli itinerari che stiamo per scoprire.
Rifugi alpini, laghi, forti della Grande Guerra e cascate, raggiunti prendendo sentieri segnalati della Via delle Malghe o scalando, in ferrata, il Sentiero dei Fiori.
La Via delle Malghe si articola in oltre 100 chilometri di sentieri da percorrere in più tappe, seguendo la segnaletica, le cartine dedicate o scaricando una App che guida l’escursionista step by step: un vero e proprio paradiso per gli amanti del trekking in quota. I sentieri collegano le più importanti malghe della Val di Sole con scenari incontaminati di rara bellezza. Lungo i percorsi oltre ad incontrare i malgari – allevatori di bestiame sui pascoli delle malghe – è possibile soggiornare in agriturismi realizzati con essenze locali – larici, abete rosso e cirmolo – e degustare i menu della tradizione – i formaggi come il Casolét, la ricotta o il “Nostrano”.
Il Sentiero dei Fiori è un connubio di emozione e adrenalina. Si tratta di un percorso panoramico ad alta quota, per soli esperti escursionisti. Un’antica via di arroccamento dei soldati italiani durante la Grande Guerra che si dipana lungo vecchie trincee con tratti attrezzati, cavi d’acciaio, ponti sospesi e quattro passi in cresta.
I rifugi alpini ad alta quota, nella maggior parte dei casi, sono legati tra loro da itinerari a più tappe. La struttura può essere in legno, in pietra o in mattoni, dove rifocillarsi, pernottare o se preferite entrambi.
A 3.545 metri, il Rifugio Mantova al Vioz è il più alto delle Alpi centro orientali ed è un prezioso punto di appoggio per il Giro delle 13 cime del Gruppo Ortles-Cevedale. Nelle vicinanze il Museo di Punta Linke. Il Rifugio Larcher al Cevedale, a 2.608 metri, poggiato su uno splendido balcone roccioso, si raggiunge percorrendo un sentiero famoso per gli avvistamenti di camosci, marmotte, pernici, caprioli, cervi e aquile. Il Rifugio Dorigoni, a quota 2.436 metri, si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio nelle vicinanze delle Cascate del Saent. Da qui partono gli itinerari per il Sentiero dei Larici Monumentali, il Percorso dei Laghi Sternai e il ghiacciaio del Careser, con la Cima Rossa e con la Cima Sternai. In Alto Adige, in Val di Rabbi, nelle vicinanze della Val dell’Ultimo, ci accoglie il Rifugio Lago Corvo, a 2.425 metri, a pochi minuti da un filare di conche. È nota la Conca del Corvo perché ospita il raro Salmerino Alpino. Sulla Presanella, a 2.298 metri, il Rifugio Denza accanto ad un laghetto alpino dalle acque cristalline. Nei pressi, realizzato durante la Grande Guerra, il Forte Pozzi Alti. Dal Rifugio Capanna Presena, a 2.753 metri, nello scenario mozzafiato del Ghiacciaio Presena, partono le escursioni per i Ghiacciai del Piandineve e Mandrone e la via ferrata, mitica, Sentiero dei Fiori. Raggiungibile anche con la cabinovia, il Rifugio Orso Bruno, a 2.200 metri, si affaccia sulle Dolomiti dell’Adamello-Brenta a pochi metri dalla cima del Monte Vigo. Da qui partono le escursioni ai vicini laghetti montani. Sopra i laghi di Durigal, il Rifugio Peller, poggia su un soleggiato pianoro dell’omonimo monte. È il punto di accoglienza più a settentrione delle Dolomiti del Brenta.
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