"…nel Sasso si susseguono, s’intersecano, convergono e si biforcano viuzze in forte pendenza. Le case si succedono dall’alto in basso senza alcuna preordinata disposizione, ma in tal numero e per tale altezza che, osservate di fronte, offrono una vista mirabilmente fantastica, che goduta una volta non si dimentica giammai… È un succedersi, un alternarsi, un confondersi di porte e di finestre di ogni tipo e dimensione, di campanili e di piccole torri con belvedere, di scalinate. È un continuo variare di luci e di ombre, è un gioco pittoresco di colori, è un miscuglio di strade, di parapetti, di archi, di davanzali, di comignoli, di balconi, di mensole, di logge, in cui invano cercheresti una simmetria, un allineamento, un ordine qualsiasi. E su questa grande scena si agita la vita, in questo quadro bellissimo e vario si inserisce il motivo ancora più bello offerto dall’attività umana." (Carmelo Colamonico, 1927)
Italia. Basilicata. Matera, la Città dei Sassi. Annoverata fra le città più antiche del mondo, è un museo a cielo aperto tanto da essere stata dichiarata, nel 1993, Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. È un dedalo di gradinate, vicoletti, chiese e campanili, archi, ballatoi, orti e terrazze. Case ammassate le une alle altre e sfarzosi palazzi signorili. Centinaia di grotte, spesso condivise con animali, utilizzate come abitazioni fino agli Anni ’50 e oltre, quando una legge nazionale ne ordinò per ragioni igienico-sanitarie lo sgombero. Oggi molte delle grotte sono state restaurate, con diversi usi, ed alcune sono visitabili. Qui l’arcaico si mescola al moderno, immerso nei paesaggi biblici della Murgia: brulli, arsi dal sole, dove silenzio e spiritualità si fondono, riconciliando l’essere umano con la natura. Le parole non hanno più importanza…
La città si è appropriata di due anfiteatri naturali: del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano con al centro la Civita, il nucleo più antico dell’abitato, fatta di case, chiese e campanili e di una città sotterranea che nasconde cunicoli, cisterne per la raccolta delle acque e chiese rupestri splendidamente affrescate, d’ispirazione latina e bizantina.
In questo magnifico scenario, nella Civita, a Matera, a strapiombo sul torrente Gravina, nella zona più antica ed estrema dei Sassi, è nato il progetto dell'Albergo Diffuso Sextantio “Le Grotte della Civita”: diciannove grotte, una stanza d’accoglienza e un’antica chiesa rupestre come spazio comune sviluppati su tre livelli. Il progetto di recupero è del 2007 e segue un modello di sviluppo che non tradisce l’anima del luogo ma ne mantiene un approccio conservativo di forme e di materiali originali. Il rispetto totale del “Genius Loci”.
Le linee guida sono state la conservazione degli spazi originali e l’utilizzo dei materiali provenienti dalla stessa area geografica. L’arredamento degli interni è stato argomento prioritario. Gli elementi originali - letto, madie, cassepanche, biancheria di lino e coperte, rigorosamente tessute a mano - sono stati realizzati artigianalmente e con materiale autoctono. Stesse linee guida per gli elementi storicamente non presenti - comodini, porta asciugamani etc. - creati artigianalmente con materiali di recupero che intimamente dialogassero con l’identità del luogo. La scelta dei sanitari, che nel passato non esistevano, si è orientata su un design minimalista, quasi monacale.
Acqua fresca, frutta di stagione, candele sempre accese e olî essenziali delle Murge sono a disposizione degli ospiti. La prima colazione – i prodotti sono forniti da un’azienda biologica del territorio - è servita nella suggestiva Chiesa Rupestre del XIII secolo.
Un’esperienza unica, lontana dal concetto tradizionale di lusso. Un’idea di ospitalità che va oltre le “stelle”.