Un angolo di paradiso

Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi:
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi:
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Mauro Parmesani.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Mauro Parmesani.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. La Spa. Il Giardino del Benessere è l’ideale per i trattamenti di coppia o per l’utilizzo singolo. Questo spazio all’aperto consente di effettuare trattamenti al corpo all’ombra di un pergolato che si affaccia sul mare, intriso dai profumi dei limoni che lo circondano. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. La Spa. Il Giardino del Benessere è l’ideale per i trattamenti di coppia o per l’utilizzo singolo. Questo spazio all’aperto consente di effettuare trattamenti al corpo all’ombra di un pergolato che si affaccia sul mare, intriso dai profumi dei limoni che lo circondano. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana. Foto Bruno Bruchi.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
Monastero Santa Rosa. Conca dei Marini. Costiera Amalfitana.
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Siamo in Campania, provincia di Salerno, nella splendida cornice della Costiera Amalfitana dal 1997 inserita dall’UNESCO nella World Heritage List – Lista del Patrimonio Mondiale – tra i siti più belli sul territorio italiano quale “eccezionale esempio di paesaggio mediterraneo, con eccezionali valori scenici culturali e naturali derivanti della sua drammatica topografia ed evoluzione storica”. L’area, dislocata tra sedici Comuni, si estende per 11.231 ettari tra il Golfo di Napoli e il Golfo di Salerno.

Tra Amalfi e Positano, esattamente a Conca dei Marini, si erge il magnifico Resort Monastero Santa Rosa.

Cenni storici Il Monastero Santa Rosa tra il XVII e XX secolo fu un luogo di preghiera abitato da una laboriosa comunità di suore domenicane di clausura che oltre a preparare misture medicamentose in cucina sfornavano le famose Sfogliatelle di Santa Rosa, simbolo della pasticceria partenopea e vanto della zona.

Costruito nel 1681 sulle rovine dell’antica chiesa di Santa Maria di Grado – dono del comune di Conca dei Marini alla Badessa Sorella Rosa Pandolfo, discendente di una ricca e nobile famiglia italiana - il Monastero, nasce a fianco della Chiesa, per ospitare le “Sacre Vergini” e dedicato a Santa Rosa da Lima. Le monache nel corso degli anni furono di grande supporto per la popolazione locale oltre che per le conoscenze medicinali e per le famose sfogliatelle, donate in cambio di offerte, fecero scavare un canale che dal Monte Vocito portava acqua al Monastero e proseguiva fino alla fontana nella piazza principale del paese. Le ecclesiaste rimanevano ”invisibili” grazie all’anonimato che la ruota di legno, costruita a fianco della chiesa, garantiva loro.

Abbandonato dalle monache nel 1866 il Monastero Santa Rosa rimase per lungo tempo senza un padrone fino al 1934 quando fu acquistato dall’hotelier Massimiliano Marcucci di Publio che fu in grado di preservarne la semplicità estetica, tipica della vita monastica, fino alla dipartita dell’ultimo discendente della famiglia.

Dal 1999 è di proprietà di Bianca Sharma imprenditrice statunitense che in navigazione nella Baia di Salerno si innamorò del rudere dell’ex complesso monastico e che dopo averlo acquistato decise di restituirgli “la sua antica bellezza e spiritualità”.

La ristrutturazione del Monastero Santa Rosa è durata dieci anni. Una sinergia con la Soprintendenza dei Beni Culturali, gli architetti e gli artigiani locali che hanno riportato in vita l’ex monastero con un’attenzione quasi maniacale per i dettagli. I soffitti a grandi volte, il refettorio, i confessionali, i lampadari e la “ruota”, la bussola girevole che, come dicevamo, permetteva alle suore di clausura di vendere i propri preparati medici senza farsi vedere in volto.

Il giardino Il Monastero Santa Rosa è circondato da un parco ricco di piante e fiori. Aromi ed essenze della macchia mediterranea – limoni, ulivi, bouganville, gelsomini - e erbe officinali e aromatiche che un tempo coltivavano le monache di clausura. Non passa inosservata la biopiscina panoramica a sfioro, la più spettacolare della Costiera Amalfitana, modellata a mano nella dura roccia sul bordo della scogliera. Il fondo ondulato si illumina naturalmente di quarzi dai mille riflessi.

Varcando la soglia del Monastero Santa Rosa ti accoglie il rintocco della campanella e appena all’interno i canti gregoriani fanno da sottofondo musicale, esattamente “come una volta”.

Camere e Suite

Le dodici camere e le otto suite sono state ricavate dalle celle monastiche che in fase di ristrutturazione sono state collegate tra di loro per aumentarne le metratura. Ognuna di loro ha preso il nome di una pianta officinale coltivata nei giardini e nel grande orto e strutturalmente hanno mantenuto i caratteristici soffitti a volta. L’arredamento è differente per ogni “cella” con pezzi d’antiquariato abbinati ad oggetti moderni di design. Inoltre per i letti è stata scelta biancheria in raffinato lino italiano in tonalità bianco o in colori naturali e per l’igiene personale saponi e sali da bagno prodotti dall’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Novella fondata nel 1221 a Firenze dai Domenicani. Gli stessi prodotti in uso anche nella Spa. L’affaccio dalle finestre di ciascuna stanza gode di vista mare.

Il Ristorante

Il ristorante Il Refettorio è il ristorante interno. Nel 2018 è stato insignito di una Stella Michelin grazie alle creazioni culinarie dello chef Christoph Bob, ex braccio destro dello chef Heinz Beck, che ha scelto la Costiera Amalfita anche per amore di una donna originaria del posto… La brigata, che affianca lo chef, propone una cucina che attinge sia dal territorio con prodotti biologici dell’orto terrazzato del monastero sia dai prodotti offerti dal Mar Tirreno. Il risultato è una cucina creativa, innovativa e fantasiosa…
Preziosa la carta dei vini che spazia tra etichette italiane ed internazionali con un occhio di riguardo ai vini dei piccoli produttori, meno noti, della zona.
La cena è servita tra l’antica sala del ristorante con il soffitto in pietra e a volta o in terrazza all’ombra di una pergola fiorita con il magnifico panorama sul Golfo di Salerno. Il pranzo con piatti veloci e gustosi, opera della brigata, si consuma accanto alla piscina a sfioro. Senza dimenticare la colazione, servita nella terrazza panoramica e cullati dal suono di un’arpa, gustando le Sfogliatelle di Santa Rosa.

La Spa

La Spa, un progetto di Jane Goff, è stata ricavata dalle cantine e dalle cisterne che una volta venivano utilizzate per raccogliere l’acqua piovana. Scavata nella nuda roccia in prossimità delle fondamenta l’area dedicata alla Spa ha mantenuto le antiche caratteristiche: i soffitti a volta, i mosaici e le pareti in pietra.
Thermal Suite è il cuore della Spa che riprende la tradizione romana delle terme con atmosfere orientaleggianti. Organizzata in più ambienti e su più livelli permette all’ospite di muoversi in sequenza tra la Stone Sauna, il bagno turco alle erbe, le profumate Docce Emozionali o di immergersi nella piscina idroterapica e di rilassarsi nel Tepidarium, ambiente in penombra con volta a doppia altezza, con panche in mosaico e vasche per pediluvio idromassaggio.

Un sogno... dove nulla è stato lasciato al caso.

 

Gabriella Steffanini

Gabriella Steffanini

Cresciuta professionalmente nel mondo dell’editoria e della comunicazione, oggi, con il progetto FourExcellences, ha concretizzato un sogno. Attrice per hobby, yogi nell’anima e sportiva per vocazione, è un mix di caos, silenzio, musica, generosità, amore, amicizia, favole, vecchio, moderno, tablet, pc, libri e parole, parole, parole… Cosa saremmo senza? Content creator & Digital PR.
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