Marras per me è pura emozione. È il sostantivo che più si avvicina a definire il mio stato d'animo quando vista e tatto entrano in relazione con i suoi capi. Unici, originali e con una cura del dettaglio che incanta. È un’avventura dei sensi… ti è nota la partenza ma non sai come e dove sarà l'arrivo.
La collezione Primavera Estate 2018 di Antonio Marras racconta una storia. Una favola gioiosa e spettacolare che amplifica l'immaginario onirico Felliniano e scandaglia, caratteri e forme, delle figure femminili che hanno fatto parte della sua vita.
Copricapi, pizzi trasparenti, paillettes, tulli e velluti devorati. Righe, molte righe, Regimental da camiceria e tappezzeria, optical geometrici e pied de poule, quadri e finestrati. Strati, sovrapposizioni, trasparenze, volant, plissée e rouches. Sbiechi e asimmetrie, volumi over e linee avvolgenti. Tutto impreziosito da ricami, intarsi e decori su cotoni, damaschi e voile.
I colori spaziano dal rosa cipria, mauve, celeste polvere, cacao, geranio, ottanio, zafferano, giallo ocra, curry, off white, bianco ottico, avorio, crema, ecrù, verde militare, grigio asfalto, piombo e nero inchiostro. Stampe a rose "come giardini elisabettiani dipinti però con l'evidenziatore", stampe a fiori e bouquet acquarellati e sfuggenti su sfondo nero.
"Abiti smisurati per Caterina Boratto e super avvitati per Anita Ekberg e anche piccoli piccoli per Giulietta Masina. Tailleur sartoriali ideali per Anouk Aimée e maglie piroteniche per Silva Koshina. E per gli uomini un mito fra tutti: Marcelloooo".
Un omaggio a chi, uomo o donna che sia, non smette di mettersi in gioco e di giocare...