Inserita nel palinsesto della Milano Jewelry Week - ideata da Enzo Carbone, fondatore di Prodes Italia - la mostra collettiva Artistar Jewels 2019 Fall Edition, tenutasi a Palazzo Bovara lo scorso ottobre, ha messo in luce la bellezza dei gioielli e dei bijoux contemporanei attraendo, con le creazioni di 150 artisti provenienti da 40 paesi, un pubblico di esperti e appassionati del settore.
Con oltre ottanta eventi collaterali che hanno coinvolto atelier di alta gioielleria, laboratori di arte orafa, accademie e gallerie d’arte, scuole, show-room di design e boutique di moda, la prima edizione della manifestazione si è rivelata decisamente interessante. Un magistrale incipit dedicato alla cultura del gioiello d’autore e alla sua unicità che ha saputo mettere in luce il talento di grandi artisti internazionali.
E qualsiasi sia il materiale utilizzato - nobile o povero, di recupero o di riciclo - e la tecnica di realizzazione - dalla stampa 3D al taglio laser, dalla cera persa alla filigrana - il gioiello contemporaneo si è mostrato (forse più dell’abbigliamento e del design) sensibile allo spirito del tempo, proponendoci una personalissima visione del mondo e della società, esplorando la natura e la psiche, riappropriandosi dei territori esclusivi e anticonformisti dell’arte.
Vi proponiamo dunque, sulla scia di queste riflessioni, alcuni monili 100% made in Italy - pensati da donne per le donne - decisamente fuori dagli schemi: per stile, dimensioni, carattere, unicità.
Narcissus vs Narcissus è una delle cinque miniature che compongono la collezione omonima di anelli-scultura in edizione limitata. La storia narrata - attraverso miniature di bronzo che interagiscono con una superficie specchiante - è quella di Narciso che, invece di essere castigato dagli dei, diviene faticosamente vincente su se stesso. Una storia conosciuta e nota a tutti, ma che Francesca Mo - architetto e designer milanese - racconta con poesia e drammaticità, calibrando forme e materiali. Della stessa autrice, riconoscibile per l’essenzialità dello stile e per quel suo attingere leggero all’immaginario infantile, l’anello The owl and the Moon (con perla bianca, grigia o nera) della linea Tales. Una collezione nata dall’idea che ogni gioiello possa essere composto da singoli pezzi che insieme creano un racconto. O che possano essere scelti singolarmente per immaginare la propria storia…
Il mare è fonte di salvezza ma più spesso di morte. È il mare su cui molti si imbarcano con la speranza di una nuova vita, lontano dalla fame, dalla guerra e dalle ingiustizie. Questo il tema, di estrema attualità, della collezione Migranti creata da Fabiana Fusco. Walking on the death è la collana-denuncia e Save me l’anello, una piccola zattera diretta verso la speranza. Più soave, nell’armonia delle microsculture realizzate a cera persa, la collezione Pina dedicata alla danzatrice, coreografa e fondatrice del Teatro danza Pina Bausch. L’anello Sagra prende forma dalla coreografia “Le Sacre du Printemps”. E poi figure avviluppate in un intreccio di gambe e braccia, suggeriscono Desideri clandestini, tema di una splendida collana in argento.
Ama lavorare i materiali fino a renderli fragili, leggeri, quasi irriconoscibili. Federica Sala studia e ricerca nuove tecniche di inclusione nel vetro, suo materiale elettivo, e accosta ad esso elementi apparentemente lontani, come pietre e ferro. E lavorando per rimozione, distruggendo lentamente e inesorabilmente il materiale che le si trova di fronte, individua l’ultimo punto di equilibrio prima della rottura. Ne nascono così gioielli fatti di riflessi, luci, trasparenze e materiali preziosi. È il caso dell’anello in oro, vetro e diamanti, collezione Unconciliable, e della collana Night of lights in vetro, zirconi, granati, argento, rame, gomma.
Laura Volpi, scenografa e scultrice, si è specializzata al Centro Tam con Arnaldo Pomodoro e Davide De Paoli, artisti con i quali ha sondato le potenzialità dei materiali e le costruzioni dei volumi. È da queste sperimentazioni che nascono, nel 1993, le prime sculture indossabili. L’anello doppio Twin, in argento o bronzo e smalto è un esempio del suo linguaggio essenziale. Un lavoro per sottrazione leggibile anche nella collezione Aria, composta da impalpabili trafori che sembrano lievitare dando forma a monili leggeri come un soffio. E poi c’è la bellezza nascosta del bracciale Duetto creato in collaborazione con il designer tessile Côme Touvay - e ispirato a Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia del movimento - dove singoli pezzi d’argento si insinuano in una “pellicola” di tessuto a sei fili (lino grezzo, filo d'argento, cotone, seta, mohair).
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