Spruzzi, aspiri, chiudi gli occhi e il profumo ti porta altrove. “Dentro” un incontro, un paesaggio, un sogno. E seppur evanescente i registi Arthur de Kersauson e Clément Beauvais hanno provato a seguirne le tracce e a catturarne l’essenza lasciandosi guidare da uno dei più grandi “nasi” di Francia, François Demachy, dal 2006 Parfumeur-Créateur per la Maison Dior.
Ne è nato un documentario - Nose, attualmente disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video - che indaga i misteri della professione del maître parfumeur. Un lavoro in bilico tra arte e artigianato, tra solitudine e legami con persone straordinarie, tra natura selvaggia e recupero di antiche coltivazioni.
Nose è infatti il frutto di un lungo viaggio che ha portato la troupe in giro per il mondo, dall’isola di Sulawesi in Indonesia, dove si coltivano le piantagioni di patchouli, a Nosy Be, un’isola di fronte al Madagascar, dove Dior ha instaurato una collaborazione con i produttori di ylang-ylang, allo Sri Lanka, per documentare un “vivaio” di legno di sandalo, alla Calabria con le sue piantagioni di bergamotto.
Ma è a Grasse, nel laboratorio creativo Les Fontaines Parfumées (aperto al pubblico durante Les Journées Particulières) dove François Demachy compone i profumi Dior.
Grasse è il luogo «dove tutto è cominciato, e dove tutto sta continuando - spiega François Demachy - io ci sono cresciuto e sono stato plasmato da questo posto. È qui che sono diventato parfumeur, potendo godere dell’esperienza della generazione precedente, e vivendo in mezzo a campi di fiori.»
«Devo tutto a Grasse - continua Demachy - ed è per questo che voglio ripagare il mio debito: ho lavorato sodo per assicurare alla Maison Dior, che aveva già delle radici in Provenza, le conoscenze che solo questa regione unica può trasmettere. Questo è stato possibile grazie alla famiglia Dior, che si trasferì qui negli anni tra le due guerre, e a “Château de La Colle Noire”, l’ultima dimora del couturier. Queste doppie radici, quelle di Dior e le mie, ci hanno portato a stringere delle collaborazioni esclusive con i giovani produttori locali. Ho incontrato Carole Biancalana per la prima volta nel 2006, una donna che, come me, è nata qui, ama questa regione ed è ben determinata a preservarla. Carole Biancalana coltiva il “Domaine de Manon”, che appartiene alla sua famiglia da generazioni, e grazie all’associazione “Fleurs d’Exception du Pays de Grasse”, ha spinto altri giovani a unirsi a lei nella valorizzazione delle coltivazioni di fiori destinati ai profumi. Come Armelle Janody, partner Dior che vediamo in Nose, altri floricoltori hanno deciso di unirsi a lei e ricominciare a coltivare rose, gelsomini grandiflorum, tuberose e fiori d'arancio, tutti fiori unici e inimitabili, tesori che siamo orgogliosi di preservare, insieme.»