Spesso indossiamo tessuti stampati con righe o pois, o jacquard scozzesi o a pied de poule. Ma come sono nati questi decori?
Nel 2015, la scrittrice Jude Stewart ha cercato di rispondere a questa domanda con il volume “Patternalia: An Unconventional History of Polka Dots, Stripes, Plaid, Camouflage, & Other Graphic Patterns”, esplorandone le radici storiche, culturali e politiche.
Leggendolo si scoprirà, ad esempio, che in Europa, nel Medioevo, si indossavano raramente tessuti a pois. Disegnare i pallini in modo equidistante senza l’aiuto di macchine era impossibile e il risultato erano piccole macchie irregolari, che facevano pensare soprattutto a malattie incurabili: lebbra, sifilide, vaiolo, peste bubbonica e morbillo.
Steven Connor, professore di storia culturale all’università di Cambridge, ha spiegato inoltre che i pois irregolari erano di cattivo augurio perché ricordavano le macchie che sporcavano i vestiti dei malati e di chi gli stava vicino. È la prima rivoluzione industriale a farli comparire e ad associarli (pare) a una famosa danza di coppia, la polka.
L’etimologia è discussa, però le teorie più accreditate fanno risalire l’origine dei pois all’Ottocento dove l’abbinamento danza e pallini fu potentissimo (oltre che divertente).
Versatili, divertenti e facilmente abbinabili i Polka Dots conquistarono anche il fashion system, stampati nel 1926 sul bikini di Miss America, e successivamente, protagonisti nel 1928 indossati - su carta - da Minnie, la fidanzata di Topolino.
Ma fu Christian Dior, nella sua famosa collezione New Look, del 1954, a renderli “immortali”, in quello che Vogue definì come un "piano diretto e non complicato per rendere le donne stravaganti, romantiche e femminili".
Anche Hollywood cedette al fascino dei pois facendo innamorare artiste del calibro di Elizabeth Taylor, Lucille Ball e Marilyn Monroe. E i riferimenti alla cultura pop non finiscono qui: chi può dimenticare la bellissima Julia Roberts nei panni di Vivienne in “Pretty Woman” con abito a pois e cappello abbinato?
Da allora sono trascorsi trent’anni ma la passione per questa “fantasia” resiste e ancora la possiamo ammirare sui red carpet come negli armadi di moltissime celebrities, da Emma Stone a Kate Middleton.
Una stampa evergreen dunque, che vedremo per tutta l’Estate 2020. Un classico, nel guardaroba, su cui fare affidamento per le stagioni a venire.