10 cantine sociali, 4.500 viticoltori, 65 milioni di bottiglie, 60% del vino Trentino…
Da profonda amante del vino, Cavit fa parte da anni della mia vita, l’età me lo consente… e aver trascorso due giornate a Trento visitando l’azienda e passeggiando tra i vigneti, con l’enologo Andrea Faustini coordinatore e responsabile del team agrario Cavit come cicerone, è stata un’esperienza unica!
Cavit è un consorzio di cooperative nato nel 1950 e, qui ci allacciamo ai numeri riportati in apertura, riunisce dieci cantine sociali che si alimentano di oltre 4.500 viticoltori spalmati su tutto il territorio Trentino con una produzione che copre il 60% del territorio. 5.500 ettari di vigneti suddivisi in cinque macro-aree della regione: Campo Rotaliano, Valle di Cembra, Valle dell’Adige, Vallagarina e Valle dei Laghi. Cavit, riceve e seleziona le materie prime con l’obiettivo, in piena collaborazione con gli associati, di valorizzare i vini della zona. Vincente la capacità di coniugare l’artigianalità del piccolo contadino a tecniche e tecnologie all’avanguardia.
Fiore all’occhiello di Cavit è PICA – Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola – una piattaforma tecnologica, la più avanzata in Italia, creata per concretizzare una viticultura intelligente ed eco-sostenibile da poco applicata anche nella coltivazione degli ulivi. La produzione di vini Cavit è un’espressione della grande varietà di suoli, ecosistemi e microclimi del territorio Trentino: le temperature miti del Lago di Garda, il clima alpino delle Dolomiti, le dolci pianure della Valle dell’Adige, le imponenti montagne del Brenta, “dettagli” che assicurano ai vini una varietà ed una personalità inconfondibili. I tipici Chardonnay, Pinot Grigio, Gewürztraminer, Müller Thurgau, Pinot Nero e Marzemino, e i vini spumanti metodo classico TrentoDoc.

La sede Altemasi a Trento.
Nel 1993 nasce, a Ravina di Trento, la Cantina Altemasi dedicata agli spumanti Metodo Classico TrentoDoc e Metodo Charmat. L’Altemasi Brut Millesimato 2014 è il tipico spumante trentino ottenuto da selezionate cuvée di Chardonnay coltivate tra le Colline di Trento, la Valle dei Laghi e l’Altopiano di Brentonico, tra i 450 e i 600 metri di altitudine. Il profumo è un mix di frutta, minerale e leggere note di crosta di pane mentre il sapore è secco e piacevolmente fresco. Io lo trovo buonissimo! In degustazione è stato apprezzato con il Grana del Trentino, il “Trentingrana”, leggermente più dolce della produzione emiliana, prodotto con il latte delle vacche alpine nutrite con foraggi e mangimi senza omg. Spettacolare! In questa occasione ho assolutamente rivalutato il Rosé… Altemasi Rosé TrentoDoc Metodo Classico è un “raffinato bouquet di piccoli frutti” nato dall’armoniosa unione dello Chardonnay con la struttura del Pinot Nero. Le uve sono raccolte nei dintorni di Trento e sull’Altopiano di Brentonico tra i 450 e i 600 metri di altitudine. Lo Chardonnay è tendenzialmente coltivato su terreni di origine fluvio-glaciale, mediamente profondi, calcarei e ricchi di scheletro – pietre, ghiaia, ghiaietto e ciottoli. L’uva di Pinot Nero cresce in terreni di origine vulcanica e ben strutturati. Le note fruttate rimandano alla ciliegia matura, al ribes e alla mela rossa. Assolutamente da provare!!! Siamo stati ospiti coccolati, protetti e ben nutriti…
La passeggiata tra i vigneti, gli ulivi e i frutteti sulla Strada di Fontanelle che ci ha poi condotti a Tenno, con vista Lago di Garda, è stata dal punto di vista enologico tecnicamente illuminante mentre il “Pic Nic in Vigna” ai Masi Saracini, un borgo con annessa chiesetta che risale al XVI secolo, conviviale e armonioso di pensieri e parole. Ricordo le parole del direttore generale Enrico Zanoni che, a proposito di Cavit, menzionò i sostantivi “eccellenza e passione” quasi scusandosi perché sono spesso termini inflazionati … forse, ma non per loro.