Il nome Wildbacher – letteralmente “torrentello selvaggio, non imbrigliato” - ha origini austriache, della regione Schilchergegend la “zona del vino brillante” situata nelle campagne di Deutsch-Lanberg nella Stiria Occidentale. Due secoli dopo il vitigno giunse a Susegana, nell’unica zona in Italia che potesse accoglierlo e farlo proliferare. Zona per lo più adatta alla produzione di Prosecco, di vini bianchi e di pochi, pregiati, rossi particolarità che non permise al Wildbacher di fare, almeno in quel momento, la differenza. Fu Martino Zanetti, proprietario di Col Sandago, a “descriverne i pregi e a raccontarne la storia” e a scommettere sugli unici tre ettari e mezzo esistenti al mondo, scoperti nella sua tenuta.
La collaborazione tra agronomi ed enologi ha portato il Wildbacher ad esprimersi con colori e profumi spettacolari. Molto raro, sia per la limitata diffusione e gli alti costi il grappolo si presenta piccolo e molto compatto, con acini minuti e rotondi di colore blu-nero, ricchi di vinacciolo e poveri di polpa.
Lo spumante Wildbacher Brut Rosé, è il frutto dei processi riservati ai preziosi grappoli, a partire dalla vendemmia manuale effettuata nei primi giorni di settembre. Dopo aver separato gli acini dai raspi, le bucce vengono sottoposte ad una breve macerazione per poi iniziare la decantazione e la fermentazione in autoclave. Il risultato è un aspetto radioso con un perlage fine e persistente. Il gusto asciutto, armonioso e delicato si declina in un profumo con note di petali di rosa e fragoline di bosco.
Che dire…?!? cin cin!!!
www.colsandago.it
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