La ristrutturazione di un appartamento privato in uno dei luoghi più intimi e suggestivi della città. Tra contemporaneità e genius loci, l’architetto Alessandra Sacchi è riuscita a trovare una piacevole mediazione. E la sua impronta, lieve e garbata, eppure decisa e riconoscibile, ha coinvolto anche gli arredi, scelti tra le innumerevoli proposte di Boffi, De Padova, MA/U Studio.
Quadrilatero della moda… e il pensiero va subito a Milano. Eppure esistono luoghi di questa città più discreti, bellissimi e nascosti. Il Quadrilatero del silenzio, alle spalle di Corso Venezia, è uno di questi. Una manciata di strade: via Serbelloni, via Mozart, via Cappuccini, via Vivaio dove è possibile scoprire edifici Liberty e giardini segreti, curiosità artistiche e fenicotteri rosa.
L’ingresso, imponente, da Corso Venezia, attraverso l’arco del Palazzo della società Buonarroti-Carpaccio-Giotto conduce alla piazzetta Eleonora Duse circondata da palazzi Liberty. Da qui troviamo il neogotico e bizzarro Palazzo Berri-Meregalli (via Cappuccini 8) costruito tra il 1911 e il 1913 su progetto di Giulio Ulisse Arata (nell’atrio si trova la Vittoria Alata, opera di Adolfo Wildt), Villa Necchi Campiglio (via Mozart 14) degli anni trenta, progettata dall'architetto milanese Piero Portaluppi, oggi patrimonio del FAI e aperta al pubblico, e poi Villa Mozart, Palazzo Fidia e l’atmosfera esotica e fiabesca dei lussureggianti giardini di Villa Invernizzi.
L’area urbana, fiorita sotto l'impero asburgico, con la costruzione della Villa Reale e dei Giardini Pubblici, si è arricchita di queste imponenti dimore tra l’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, E tante sono le tracce letterarie che raccontano questa parte della città: ne hanno scritto Giuseppe Parini e Alessandro Manzoni, Cesare Beccaria e Stendhal, e qui hanno vissuto grandi artisti come Carlo Carrà e Tommaso Marinetti.

La ristrutturazione, curata dall’architetto Alessandra Sacchi, ha contemplato alcuni interventi di restauro conservativo. Nell’immagine, un particolare della porta d’ingresso alla sala da pranzo.
E proprio dalla relazione ineludibile con questo patrimonio storico e architettonico è partita la ristrutturazione di un appartamento privato. Il progetto, curato dall’architetto Alessandra Sacchi, con il team De Padova Santa Cecilia di Milano, ha saputo valorizzare la memoria dei luoghi e i segni originali: nei decori, nelle incisioni delle porte, negli stucchi di gesso dei soffitti e nei pavimenti di legno sbiancato. I toni chiari che si propagano dai pavimenti alle pareti ai mobili, e attraversano materiali e tessuti, riescono ad amplificare l’atmosfera sospesa proveniente dall’esterno, per scorrere come linfa vitale nello spazio interno. Qui il design contemporaneo, che comprende numerosi evergreen firmati da Vico Magistretti e Achille Castiglioni, mostra il suo lato più morbido e accogliente senza rinunciare a una piacevole sobrietà e a una certa idea di leggerezza e poesia che rende ogni ambiente rassicurante e arioso, gradevole da vivere e da abitare.