Dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024 al Piccolo Teatro Strehler di Milano in scena La concessione del telefono di Andrea Camilleri e con la regia di Giuseppe Dipasquale.
Una commedia degli equivoci dai risvolti surreali, ambientata sul finire dell’Ottocento a Vigàta, il paese immaginario in cui lo scrittore agrigentino ha ambientato tutti i suoi romanzi, fino alle avventure del commissario Montalbano. La semplice richiesta di attivazione di una linea telefonica, avanzata dal signor Genuardi, innesca una catena di equivoci e imbrogli che diventa metafora di una condizione esistenziale.
La concessione del telefono è, tra i romanzi di Camilleri, uno dei più divertenti, una sorta di commedia degli equivoci ambientata in una terra, la Sicilia, che è metafora di un modo di essere e di ragionare, arcaica e moderna nello stesso tempo, comica e tragica, logica e paradossale.
Cosa indica la ridicola, e allo stesso tempo legittima, pretesa di un personaggio come Pippo Genuardi, che vuole ottenere una linea telefonica per potersi meglio organizzare con la sua amante? È la metafora di un crudele gioco dell’inutilità umana e sociale o la pessimistica ipotesi di un atavico immobilismo del processo storico di evoluzione dell’individuo e della società?
Camilleri sembra non voler dare risposte, ma allo stesso tempo, con gli strumenti ingegnosi della lingua e del gioco letterario e teatrale, ci pone dinanzi a situazioni paradossali che smascherano le ipocrisie, i pregiudizi e la cattiva coscienza di una comunità molto simile a quella in cui viviamo.
Come sottolinea il regista, Giuseppe Dipasquale: «La storia è un sistema di azioni che sommano le quotidiane differenze degli individui, ma il cui conto è sempre in negativo. Nelle maglie di queste continue sottrazioni i tanti Pippo Genuardi, redenti dalla loro ingenuità, rimangono condannati e stritolati dalle mani dei prepotenti di turno. E tutto questo, in forma di metafora storicizzata e storicizzante, non può che accadere a Vigàta, dove i suoi personaggi sono credibilmente fantastici, e paradossalmente veri. Essi sono personaggi di una fiaba realistica, come fiabe sono quelle che Camilleri racconta: v’è l’essenziale della storia, e i meccanismi tra azione e personaggi, azione e morale, sono perfetti. Il resto, il critico retaggio di molta postura letteraria, è lasciato intelligentemente da canto perché il racconto ha uno spessore popolare. Non è sofisticato e non può essere raccontato in modo sofisticato».
La concessione del telefono
Dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri edito da Sellerio
Testo teatrale di Andrea Camilleri - Giuseppe Dipasquale
Regia Giuseppe Dipasquale
Scene Antonio Fiorentino
Costumi Dora Argento
Musiche Germano Mazzocchetti
Direttore di scena Sergio Beghi
Coordinatore dei servizi tecnici Giuseppe Baiamonte
Interpreti e personaggi
Alessio Vassallo | Filippo Genuardi (Pippo)
Franz Cantalupo | Calogero Longhitano (Don Lollò)
Carlotta Proietti | Gaetanina Schillirò (Taninè)
Paolo La Bruna | Emanuele Schillirò (Don Nenè)
Cocò Gulotta | Arrigo Monterchi
Ginevra Pisani | Calogera Lo Re (Lillina)
Cesare Biondolillo | Corrado Parrinello
Alfonso Postiglione | Vittorio Marascianno
Alessandro Romano | Ignazio Caltabiano, Agostino Pulitanò, Giacomo La Ferlita
Valerio Santi | Gesualdo Lanza (Turò), Rinaldo Rusotto, Don Cosimo Pirrotta, Dottor Zingarella, Filippo Mancuso, Giacomo Giliberto, Mariano Giacalone
Alessandro Pennacchio | Paolantonio Licalzi, Gegè
La voce registrata di Sasà La Ferlita è di Sebastiano Tringali
Produzione Teatro Biondo Palermo
Durata 130 minuti con un intervallo
Info e biglietteria: www.piccoloteatro.org
La concessione del telefono
FourExcellences

-
30-01-2024 - 04-02-2024